Coronavirus, cartellone choc a Napoli: modella con la mascherina e slogan ironico

Cartellone pubblicitario che ironizza sul coronavirus
Cartellone pubblicitario che ironizza sul coronavirus
di Gennaro Morra
Giovedì 27 Febbraio 2020, 06:54 - Ultimo agg. 11:25
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Un cartellone pubblicitario, dal contenuto quantomeno discutibile, è stato notato e segnalato ieri in una strada di Napoli. Si tratta del classico poster di sei metri per tre fatto installare da un’azienda napoletana di abbigliamento in zona Gianturco, versante est della città. Un’immagine dove compare una modella in quattro diverse pose che, oltre agli abiti da reclamizzare, indossa anche una mascherina, di quelle che si utilizzano per proteggere l’apparato respiratorio dalle infezioni e dagli agenti atmosferici inquinanti. E poi al centro del cartellone si legge lo slogan: «Turnover is the new virus». Ovvero: «Turnover è il nuovo virus».
 
L’intento è sicuramente quello di ironizzare sul difficile momento che sta attraversando il nostro paese e una parte del mondo, ma è lecito chiedersi se sia opportuno pubblicizzare un marchio sfruttando la psicosi che si sta sviluppando in Italia attorno alla diffusione del nuovo coronavirus. Perciò la scelta della Turnover Milano – azienda napoletana nata nel 2016 che produce abbigliamento giovanile e di tendenza per uomo, donna e bambino – lascia perplessi e fa discutere. Un’operazione azzardata su cui ha voluto raccogliere i pareri dei suoi follower Gianni Simioli, che ha pubblicato la foto del cartellone pubblicitario, scattata dall’attore, autore e collaboratore de La Radiazza, Enzo D’Aniello, sulla sua pagina Facebook. E per ora gli utenti che hanno commentato il post dello speaker radiofonico si dividono tra quanti ci vedono solo della sana ironia e quelli che non approvano.

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«Io penso che chi ha istallato questo poster pubblicitario ha voluto sdrammatizzare con ironia l'emergenza che ha colpito il popolo italiano – scrive Peppe –. E poi non ci dimentichiamo che noi siamo napoletani e ci piace ironizzare». E Filomena gli risponde: «Purtroppo ci sono napoletani che non hanno tutto il DNA napoletano e non possono capirci quando sdrammatizziamo. Per questo noi campiamo cent’anni». Dario, invece, non usa mezzi termini per esprimere il suo parere contrario: «È semplicemente una stronzata».
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