Le sirene hanno smesso di suonare, da 24 ore all'ospedale San Leonardo di Castellammare le ambulanze non arrivano. L'ordine firmato dal primario dell'unità complessa di Medicina d'Urgenza, Pietro Di Cicco, è chiaro e specifico: «Non abbiamo possibilità di accettare qualsiasi paziente nel Pronto Soccorso, nel percorso Covid sono presenti ben 22 pazienti - a fronte degli otto disponibili - di cui otto in assistenza ventilatoria». Chiuso anche il percorso pulito dedicato ai malati non affetti da Covid: «Una stanza - scrive il primario - è già occupata da tre pazienti sospetti positivi e sono disponibili solo 5 barelle nella sala dei codici gialli, mentre nella rossa tutte occupate». E ancora: «Tutte le barelle, sedie e letti disponibili in ospedale sono stati requisiti e tutte le fonti di ossigeno, incluso 12 supplementari, utilizzate». Nella notte tra domenica e lunedì la vittima di un incidente avvenuto a Pomigliano è stata portata all'ospedale di Sorrento. Ma qui i posti sono limitati e nel pomeriggio anche l'unica unità di emergenza dell'area stabiese, monti Lattari e penisola sorrentina chiude alle ambulanze. A Castellammare arrivano solo i codici rossi, anche se nell'ala del pronto soccorso riservata ai Covid aumentano i positivi da dializzare.
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LA PSICOSI
«Da due siamo passati a 4 pazienti positivi che hanno bisogno di dialisi, ora siamo a 24 pazienti positivi ricoverati - spiega Di Cicco - chiudere è una scelta dura ma anche relativa.
I TAMPONI
Il contagio colpisce su più fronti, e il sovraccarico che si vive negli ospedali è lo stesso per i tamponi. Decine di persone in attesa nelle proprie case non hanno visto arrivare il personale Asl come previsto, un lunedì infernale per malati e sanitari. «La situazione sanitaria, forse, sta sfuggendo di mano a chi ha il dovere e il compito di controllarla» denuncia Catello Vitiello, deputato di Italia Viva. E come lui Carmen Di Lauro del Movimento Cinque Stelle: «Il San Leonardo, così come altre strutture critiche, va immediatamente decongestionato: bisogna prima di tutto riaprire i pronto soccorso chiusi nei giorni scorsi mentre la Regione deve allestire con urgenza altre strutture». Alla politica si aggiungono anche i sindacati: «Annunci e chiacchiere - denuncia Gennaro Iovino della Fials - la direzione non è riuscita fino a questo punto catastrofico nemmeno a rimodulare i presidi ospedalieri». Poi la riunione ieri pomeriggio che si è protratta fino a sera. Sul tavolo la delicata decisione di istituire un nuovo Covid Hospital per reperire nuovi posti letto dedicati e liberare i pronto soccorso dai positivi. La direzione dell'Asl, divisa a lungo tra il San Leonardo di Castellammare e il Santa Maria della Pietà di Nola, sembrerebbe aver virato verso quest'ultimo dopo un intenso faccia a faccia con i sindacati durato ore. «Il San Leonardo non si tocca», hanno urlato con forza i sindacalisti dell'area stabiese, una condizione di difficoltà più volte denunciata in questi giorni e arrivata all'apice con l'appello e le decisioni del primario Di Cicco.