Coronavirus, Napoli città chiusa: cento denunciati tra partita a carte e calcetto

Coronavirus, Napoli città chiusa: cento denunciati tra partita a carte e calcetto
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 13 Marzo 2020, 08:30
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C'è chi ha compreso il pericolo e cerca di uscire di casa il meno possibile, chi si mette in fila alla posta o al supermercato diligentemente rispettando la distanza di un metro. Eppure ancora troppi napoletani hanno interpretato la serrata di scuole e negozi travisandola in una sorta di vacanza fuori stagione. Partite di calcio, gite fuori porta, assembramenti e locali lasciati aperti al pubblico nonostante i divieti. Anche ieri le forze dell'ordine sono dovute intervenire massicciamente denunciando oltre cento persone che hanno violato le limitazioni per arginare il contagio del Covid-19. In pochi giorni, solo in Campania, è stata abbondantemente superata la soglia delle 200 denunce. La percezione del pericolo dei contagi è diffusa, i napoletani hanno ben reagito, ma non è possibile abbassare la guardia perché basta un singolo infetto per alimentare il virus, in una catena difficile da interrompere tra persona e persona. Anche per questo motivo, ieri, il governatore Vincenzo De Luca ha scritto al premier Giuseppe Conte per chiedere l'intervento dell'Esercito. Misure sempre più drastiche per vincere tutti insieme la battaglia contro il nemico invisibile Covid-19.
 


Ogni giorno che passa i controlli contro gli assembramenti di persone diventano più serrati. Ormai le misure sono chiare: per spostarsi serve un'autocertificazione e bisogna restare in casa in assenza di necessità valide. Se fino a qualche giorno fa gli agenti di polizia e i carabinieri cercavano innanzitutto di offrire comunicazioni ai cittadini, ora si passa direttamente alle denunce per chi si ostina a non rispettare delle regole che sono necessarie per salvaguardare dai contagi l'intera comunità. Al rione Sanità quattro giovani in strada sono stati fermati della polizia e due di loro avevano in tasca anche dei coltelli. In prima linea ci sono poi i carabinieri in tutta la provincia di Napoli. Nei pressi della metropolitana di Giugliano i militari sono dovuti intervenire persino per interrompere una partita di calcio denunciando sette persone. A Monterusciello in tre si dilettavano invece a giocare a carte al tavolino di un bar, nonostante il locale fosse regolarmente chiuso, senza voler offrire neppure valide motivazioni agli agenti sul perché non si trovassero in casa. A Ponticelli - come ormai è prassi in questi giorni - i carabinieri hanno trovato ancora aperta una sala scommesse, l'ennesima, denunciando i due titolari. A San Giuseppe Vesuviano un imprenditore del posto è stato sanzionato perché, incurante delle norme, teneva il suo ristorante ancora regolarmente aperto. A decine, in tantissime località della provincia, le persone denunciate perché si trovavano fuori dal proprio comune di residenza senza validi motivi.
 

C'è poi chi ha pensato di occupare il tanto tempo libero per fare delle gite fuori porta. Due persone sono state denunciate ieri mattina dai carabinieri di Capri, a Marina Grande. Avevano erroneamente pensato di poter passare qualche giorno tra le bellezze dell'isola azzurra. La coppia fermata dai militari ha, secondo gli agenti, esibito false autocertificazioni dopo essere sbarcata da uno dei primi traghetti giunti dalla terraferma. Altri due napoletani sono stati fermati a Vasto, in Abruzzo: per loro viaggio fuori regione per andare a pesca. Alla sanzione di 200 euro si è aggiunta la beffa del sequestro di 15 kg di polpi e 5 di cernie che avevano pescato. Un altro cittadino napoletano aveva nostalgia di casa e, nonostante fosse ai domiciliari in Molise, ha infranto il divieto di spostamenti ed evaso la detenzione per tornare in città con la moglie. L'episodio più surreale, però, è toccato ai carabinieri di San Pietro a Patierno. Un 35enne si è presentato in caserma con una valigia e ha chiesto di essere portato in carcere, non voleva più dividere casa con i suoi familiari e si è presentato con un coltello minacciando di farsi del male.
Portato in camera di sicurezza è ora in attesa di giudizio. Per salvaguardare la salute di tutti bisogna restare in casa in assenza di validi motivi. 

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