Covid in Campania, i commercianti bocciano l'ordinanza di De Luca: «No al coprifuoco, vogliamo più controlli»

Covid in Campania, i commercianti bocciano l'ordinanza di De Luca: «No al coprifuoco, vogliamo più controlli»
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 6 Ottobre 2020, 08:30
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A mali estremi, estremi rimedi. Ma la stretta draconiana imposta dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con l'ultima ordinanza che determina un giro di vite ulteriore alle restrizioni per i locali pubblici scatena una serie di polemiche tra i rappresentanti delle categorie commerciali e gli amministratori locali.

Sull'ordinanza numero 77 firmata dal Governatore della Campania si registra l'ennesimo scontro con il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Per il primo cittadino del capoluogo campano De Luca, con la sua decisione, rischia di «consegnare gli esercizi commerciali alle mafie». Gli fa eco l'assessore al Commercio di Palazzo San Giacomo, Rosaria Galiero: «Le limitazioni orarie introdotte con la nuova ordinanza della Regione Campania - afferma - ancora una volta penalizzano in maniera arbitraria solo alcune categorie che già vivono negli ultimi mesi un senso di incertezza e precarietà. Lo abbiamo già visto nei mesi scorsi, chiudere prima le attività non riduce gli assembramenti, anzi moltiplica la possibilità di presenze in orari più concentrati. Chi non rispetta le regole va punito e non può addebitarsi alle attività commerciali l'incremento dei casi che oggi registriamo. Queste nuove limitazioni sono l'ultimo colpo ad imprese che sono già al limite della sopportazione».

Critico anche il consigliere regionale leghista Severino Nappi, che dichiara: «Ancora restrizioni. De Luca si scrolla di dosso ogni responsabilità sulla gestione sanitaria dell'emergenza e colpevolizza i cittadini». Per il consigliere regionale Francesco Borrelli, invece, «con la nuova ordinanza il presidente della Regione dà un freno agli scellerati comportamenti della movida, reiterati nonostante gli innumerevoli appelli al buonsenso».
 

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Riserve e proteste giungono poi soprattutto dai rappresentanti delle associazioni di categoria imprenditoriali e commerciali. Per il presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo, «la nuova ordinanza firmata da De Luca mette in ginocchio la nostra economia: è il colpo di grazia per le nostre imprese. Ad essere penalizzato è il nostro commercio, senza che nel contempo si trovi la soluzione al vero problema, che è culturale, perché le persone si assembrano non certo a causa dei bar aperti dopo mezzanotte».

Aldo Maccaroni - presidente associazione Chiaia Night e associazione Baretti Aniello Falcone - ribadisce «la contrarietà all'imposizione di un orario di chiusura. Il coprifuoco alla movida non è la soluzione, perché avere meno ore per poter frequentare un locale, mangiare una pizza o un gelato aumenta il rischio di assembramenti. Non crediamo che limitando gli orari si risolva qualcosa in termini di contagi, il virus circola forse a orari prestabiliti?».

Un appello agli operatori della ristorazione arriva invece da Enrico Schettino, titolare della catena Giappo, affinché s'impegnino «non solo a rispettare quanto prescritto ma anche ad investire di propria iniziativa in una serie di accorgimenti tesi a far sentire protetto oltre che accolto l'eventuale cliente. E, naturalmente, al presidente De Luca affinché tenga nella giusta considerazione gli sforzi di una categoria già danneggiata dal lockdown».

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