Covid in Campania, individuati due ceppi virali ma stop ai contagi dall'estero

Covid in Campania, individuati due ceppi virali ma stop ai contagi dall'estero
di Ettore Mautone
Mercoledì 9 Settembre 2020, 08:00 - Ultimo agg. 16:47
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Sono 249 i positivi al Coronavirus individuati ieri in Campania (di cui 45 di rientro, 20 dalla Sardegna, 25 da Paesi esteri e 16 contatti stretti di precedenti casi di rientro) su ben 7.900 tamponi effettuati. Il rapporto tra positivi e test molecolari è di 31,2 positivi ogni mille tamponi, doppio rispetto alla media nazionale. Il dato complessivo continua a porre la Campania nelle posizioni di vertice della classifica nazionale tra le regioni: ieri la Campania era seconda solo alla Lombardia (271). A spulciare grafici e tabelle non passa inosservata poi la terza posizione, dopo Lazio e Lombardia, che la Campania occupa stabilmente, da un paio di settimane, nel conteggio dei pazienti ricoverati con sintomi compresa la quota di malati in terapia intensiva.

 

Nello scenario disegnato dal bollettino di ieri restano pressoché stabili le ospedalizzazioni (220) ma crescono i malati in rianimazione (da 7 a 9), il dato peggiore, quest'ultimo, dal 24 maggio. A fronte di nessun decesso e 24 guarigioni il valore dell'indice di infettività si pone infine poco sotto 1 e sulla stessa linea di quello nazionale. «Con i rientri di inizio settembre - fanno sapere da Palazzo Santa Lucia - sono da considerare esauriti i tamponi arretrati legati ai rientri dall'estero e da altre regioni. Si conclude la fase dell'operazione filtro del piano sicurezza e prevenzione messo in atto dalla Campania, unica regione d'Italia che dal 12 agosto scorso ha reso obbligatorio lo screening per chi rientra. A partire dalla prossima settimana dovremmo osservare la drastica diminuzione dei casi».

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Intanto c'è chi si chiede come mai la Campania abbia perso il vantaggio del post-lockdown visto che i rientri dall'estero, l'aumento dei tamponi di screening e i controlli negli aeroporti sono stati effettuati anche in altre regioni sia del centro nord sia al Sud. «La Campania nel mese di agosto ha aperto una vera e propria caccia ai positivi che stiamo braccando e cercando attivamente tra i giovani e tra i viaggiatori - avverte Maria Triassi, ordinario di Igiene ed epidemiologia dell'Ateneo Federico II - inoltre siano la regione più giovane d'Italia e anche questo statisticamente conta visto che l'età dei contagiati si è dimezzata. D'altronde - aggiunge il docente - la Campania è stata la prima a rendere obbligatori i tamponi al rientro dai viaggi non solo dai quattro paesi esteri disposti dal ministero della Salute ma da ogni paese del mondo e anche dalla Sardegna. L'ondata è ancora lunga ma progressivamente dovrebbe scemare. Va anche detto che non tutte le regioni hanno scelto per gli screening dei rientri l'uso del tampone tradizionale come noi. A Fiumicino si fa un tampone rapido che è meno sensibile. Altrove sono in voga i test rapidi su sangue capillare. Infine conta l'aumento drastico dei tamponi mirati che individua molti asintomatici. Ritengo corretta la strategia di screening adottata, più approfondita rispetto alle altre regioni ma i dati andranno letti in controluce nel lungo periodo. Il mio suggerimento è di conteggiare giornalmente non tanto i positivi al virus ma i casi asintomatici, i sintomatici lievi che stanno a casa, i ricoverati con sintomi e i casi da terapia intensiva per avere un polso settimanale di queste curve molto importanti per monitorare il fenomeno».
 
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«In Campania - spiega Franco Bonaguro virologo del Pascale - circolano almeno un paio di ceppi virali uno diverso dall'altro provocando sintomi e gravità diverse. Anche questo aspetto andrebbe approfondito. L'incubazione tra i giovani fatalmente aumenta i contagi, sono quelli che si muovono di più. Adesso bisognerà vedere se tornando nelle famiglie trasmetteranno il virus anche agli anziani e verificare se le curve di impegno sanitario cambieranno ovvero se le raccomandazioni alle precauzioni avranno la meglio. La navigazione deve essere molto prudente adattandosi all'evoluzione del fenomeno almeno fino a Natale tendendo conto dall'effetto confondente che avranno l'influenza e il raffreddore».

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«Qualunque sistema sarà adottato - noi saremo pronti - dice Enzo Sciavo medico di famiglia e sindacalista della Fimmg - ma per ora il principale nodo è il mancato aggiornamento delle piattaforme con gli esiti dei tamponi da parte dei dipartimenti di prevenzione che dissuade al rispetto alle quarantene».

«In questo momento la massima attenzione viene posta alla riapertura delle scuole - conclude - perché la Campania registra tanti casi? Ha avuto la più grande mobilità estiva sia verso l'estero sia verso la Campania per le sue attrattive storico culturali e anche perché aveva la fama di essere Covid free». 

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