Covid in Campania, manca ossigeno: «È già mercato nero»

Covid in Campania, manca ossigeno: «È già mercato nero»
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 14 Novembre 2020, 12:00
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Continua l'emergenza ossigeno. Napoli e provincia sono in allarme ormai da settimane: non si trova una sola bombola di gassoso e anche la possibilità di prescrivere l'ossigeno liquido, che avrebbe dovuto contribuire a migliorare la situazione, non riesce a soddisfare le richieste dei pazienti che stanno battendo ogni record. Non solo. Il presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Iorio, si è visto costretto a sporgere denuncia contro chi starebbe provando a organizzare un vero e proprio traffico illegale di ossigeno. «Sono stato personalmente dai carabinieri - racconta Iorio - da più parti mi avevano segnalato che qualcuno, su Facebook, stava vendendo bombole di ossigeno e ricariche in maniera abusiva. Un mercato fuori controllo che utilizza canali paralleli per bypassare regole e autorizzazioni. Ho riferito tutto ai militari che ora indagheranno». 

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Sempre secondo quanto alcuni associati hanno riferito al presidente di Federfarma Napoli, il giro si starebbe allargando giorno dopo giorno. «Più c'è richiesta, meno si riesce a soddisfarla e maggiore è il rischio che si facciano avanti gli abusivi - aggiunge Riccardo Iorio - Noi farmacisti ormai siamo allo stremo, non sappiamo più che cosa fare».

Grande tensione, dunque. La categoria ora denuncia un malessere che non riesce più a gestire: «Non riuscire a soddisfare le richieste di ossigeno che riceviamo da chi ne ha un assoluto bisogno - aggiunge - è una mortificazione umana, prima ancora che professionale. Ogni giorno dobbiamo fare i conti con persone disperate e impaurite alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre no». A poco o nulla è valso l'appello a riconsegnare in farmacia le bombole che non vengono più utilizzate: chi ne ha una non la molla temendo che prima o poi potrebbe servire di nuovo. «Molti farmacisti - prosegue il presidente - sono andati personalmente a casa dei pazienti pur di provare a recuperare le bombole. Lo stesso stanno facendo anche le ditte fornitrici di ossigeno: lavorano senza sosta - praticamente 24 ore su 24 - ma non sempre riescono a recuperare il numero di fusti che speravano. Talvolta sono talmenti occupati che hanno difficoltà anche a ritirare nelle nostre farmacie quei contenitori che con tanta fatica ci siamo visti riconsegnare». Considerando che in tempi normali ogni farmacia detiene mediamente sette, otto bombole d'ossigeno, secondo i calcoli di Federfarma le oltre 800 farmacie di Napoli e provincia avrebbero distribuito circa 5mila fusti di gassoso.

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Ma c'è un'altra denuncia. Stavolta arriva dal consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli insieme con lo speaker radiofonico Gianni Simioli: «È vero che c'è chi non restituisce le bombole, ma è anche vero che i cittadini che invece vorrebbero farlo non sempre ci riescono». E poi aggiungono: «C'è una discrepanza tra le dichiarazioni del presidente di Federfarma e quello che raccontano gli utenti. C'è carenza di bombole, e l'ossigeno serve per salvare ammalati per i quali bisogna fare tutto il possibile. A cominciare dal ritiro delle bombole vuote. C'è addirittura chi li ha abbandonate per strada tra i rifiuti come è successo a via Salvator Rosa».

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