Potenziare le attività di contact tracing in considerazione dell'ampliamento dei soggetti contagiati, migliorare la sorveglianza sanitaria di casi sospetti ma asintomatici, ampliare la platea dei centri analitici abilitati per i test sul Sars-Cov-2 tramite tampone e garantire alle aziende private, del tessuto produttivo regionale, la possibilità di accedere rapidamente ai test molecolari di screening dei propri dipendenti tramite proposta del medico competente aziendale.
Sono questi gli obiettivi che hanno spinto la Regione e l'unità di crisi della Protezione civile a far scattare il via libera a tamponi e analisi molecolari di SarsCov2 nelle case di cura (per degenti e dipendenti e a carico del servizio sanitario pubblico) e nei laboratori accreditati (in questo caso su richiesta delle aziende private con oneri a carico dei richiedenti). Il provvedimento è del 3 settembre ed è diventato immediatamente operativo nello stesso giorno con un'apposita circolare.
La norma prevede due possibilità: da una parte ci sono le case di cura che possono effettuare i tamponi con costi a carico del servizio sanitario regionale ai propri dipendenti (medici e altre figure) e ai malati ricoverati, utilizzando i propri laboratori, se attrezzati allo scopo e, qualora ne siano sprovvisti, tramite convenzioni con altre case di cura oppure ancora tramite accordi con laboratori pubblici.
Dall'altro ci sono i laboratori privati accreditati dotati dei settori specializzati di genetica, virologia e microbiologia e di sieroimmunologia già autorizzati e attrezzati per la Pcr di estrazione del genoma virale da tampone nasofaringeo. Questi centri analitici possono processare tamponi richiesti da società private operanti nei vari ambiti della realtà produttiva campana (associazioni sportive, ordinistiche, economiche, finanziarie, commerciali eccetera), ma non accettare richieste di singoli cittadini.
Non ci sono oneri a carico del servizio sanitario regionale: il tampone si paga e la tariffa è fissata a 62,89 euro, identica a quella della Lombardia. Gli esiti dei tamponi vanno obbligatoriamente trasmessi all'apposita piattaforma informativa della Regione Campania, con cadenza giornaliera, entro le 24 ore lavorative. La violazione di questa disposizione comporta sanzioni alla struttura che vanno dalla diffida alla sospensione delle attività per 15 giorni fino alla revoca dell'accreditamento. L'esecuzione dei tamponi, al di fuori di queste possibilità, resta di esclusiva competenza delle strutture pubbliche appartenenti alla rete dei laboratori Coronet Lab Campania.
«La norma ha il merito di sbloccare il settore produttivo che aveva bisogno di partire con celerità e in sicurezza - commenta Arturo Improta, titolare dei centri Medicina Futura - ma le limitazioni ci lasciano perplessi. Precludere i tamponi ai privati cittadini limita la capacità regionale di effettuare test su larga scala a tutti in una fase epidemica in cui il virus circola molto tra gli asintomatici e tra i giovani. Anche la questione dei cittadini, solventi o meno, andrebbe ricondotta al meccanismo vigente per i medicinali».