Sono una manciata sotto quota 4 mila, i nuovi positivi al Coronavirus registrati ieri in Campania: con 3.860 segnano un nuovo record a fronte però di ben 21.785 tamponi che riescono a tenere stabile il rapporto tra nuovi positivi e test eseguiti. Al crescere dei casi aumentano i sintomatici (174) e così a catena l'impegno della rete ospedaliera e delle cure sul territorio che non riescono più ad erigere in tempi utili la barriera del tracciamento dei contatti e dell'isolamento. Ieri si sono contati solo 3 morti ma aumentano ancora le terapie intensive occupate (due unità in più per un totale di 170) e i ricoveri (che crescono di 13 per un totale di 1.460). In Campania solo lo 0,36 per cento degli attualmente positivi è in terapia intensiva e un altro 3 per cento è ricoverato con sintomi, percentuali più basse di quelle nazionali (rispettivamente 0,51 per cento e 5 per cento) ma la pressione sulla rete ospedaliera ha raggiunto valori massimi e il 118 non riesce più a individuare in nessuna provincia posti liberi se non in Rianimazione.
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Uno scenario in cui danno speranza e sollievo ma scatenano anche polemiche, insofferenze e proteste, gli arrivi ieri, di buon mattino, nei viali del Cardarelli, dei grandi Tir della Protezione civile con la Croce rossa gigante stampata sulle fiancate.
Ma è tutta la sanità campana a soffrire il sovraccarico dei malati affetti da Covid-19. Una tenda arriverà oggi anche al Cotugno, in questo caso a rinforzo del triage al pronto soccorso. Per la Asl Napoli 1, dopo i sopralluoghi nel piazzale del san Giovanni Bosco e dell'Ospedale del mare si aspetta l'entrata in funzione del nuovo Covid multispecialistico alla Doganella per decidere. Il San Paolo è la nuova frontiera in cui il 118 sta trasferendo decine di malati. Un modulo è stato prenotato anche dalla Asl Napoli 2 (Pozzuoli), dal Policlinico Federico II per l'area ginecologica e da Castellammare (Asl Napoli 3) il cui pronto soccorso è ancora paralizzato. Qui i codici rossi non infettivi sono dirottati al primo piano, nella rianimazione chirurgica. A Nola il secondo piano appena aperto è stato subito riempito. Gli altri ospedali Covid di Boscotrecase e Torre del Greco sono saturi e a corto di personale per il focolaio registrato a Boscoreale (quattro medici, 23 infermieri e dieci operatori socio-sanitari sono a casa con linee di febbre). Mantenere l'assistenza non è facile. Grande lavoro per le direzioni sanitarie: medici da Gragnano sono stati trasferiti a Castellammare e Boscotrecase e quattro medici di Vico Equense sono stati spostati a supporto del pronto soccorso di Sorrento mentre sul territorio ci sono 400 pazienti seguiti a domicilio dalle Usca. A parte l'organizzazione che risente dell'emergenza e della mancanza di un piano regionale organico la crisi è un fatto di numeri: i malati sono troppi e bisogna tenere duro con i mezzi che ci sono.