Coronavirus in Campania, già 400 contagiati e De Luca mette cinque paesi in quarantena

Coronavirus in Campania, già 400 contagiati e De Luca mette cinque paesi in quarantena
di Luigi Roano e Ettore Mautone
Lunedì 16 Marzo 2020, 07:00 - Ultimo agg. 23 Marzo, 14:32
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Un intero paese - Ariano Irpino - messo in quarantena, nella prima zona rossa della Campania in epoca di Covid-2019 in 25mila non possono varcare i confini della loro terra. Quarantena anche per quattro Comuni della provincia di Salerno: Sala Consilina, Polla, Atena Lucana e Caggiano. Nemmeno per un decisionista come il presidente della Regione Vincenzo De Luca sarà stato facile emanare l'ordinanza. E infatti stramaledice i comportamenti «irresponsabili» e chi ha fatto la transumanza dal nord al sud. «Non c'è ad oggi - dice De Luca - alcun motivo di panico. La situazione in Campania rimane sotto controllo al netto di comportamenti irresponsabili e di episodi nazionali francamente evitabili». E qui il riferimento è ai comuni del salernitano: «È la conseguenza di due iniziative messe in campo da un predicatore ed altri suoi collaboratori, che ha prodotto decine di contagi.
Ho dato mandato all'Asl di procedere alla denuncia penale di quanti hanno promosso o partecipato a questa iniziativa per il danno enorme che ha prodotto sulla pelle di migliaia di cittadini». Il riferimento è a un predicatore che tra fine febbraio e inizi marzo ha tenuto vari incontri con la comunità dei neocatecumenali ad Atena Lucana, con la partecipazione di decine di fedeli. Insomma, De Luca è sul pezzo.

Sono decine le telefonate a prefetti e questori perché non mollino la presa sui  controlli dei territori che devono essere sostanzialmente sterilizzati dalle forze dell'ordine. E il contatto è continuo anche con il Governo dove i rapporti sono sempre abbastanza dialettici e al limite per la questione delle mascherine. Ma nella sua testa c'è l'imperativo categorico di salvare la Campania e farla ritornare prestissimo felix. Così bombarda i medici di complimenti e di raccomandazioni a «tenere duro» perché sono in prima linea nella lotta al contagio da Coronavirus. E da loro arriva il bollettino anche di questa prima domenica di quarantena forzata per tutta la regione. 



In totale ieri i nuovi casi di contagio sono giunti a 400 in tutta la Campania, 12 i decessi e 28 le persone guarite e dimesse. Ma scatta l'allarme mascherine: la carenza potrebbe esplodere nell'arco di un paio di giorni in particolare negli ospedali dell'Asl Napoli 1 e al Cotugno con conseguenze gravissime sul nostro sistema sanitario.
 

 

È il momento più duro da quando è presidente della Regione per Vincenzo De Luca, ma anche quello che caratterizzerà per sempre la sua avventura all'ente di Santa Lucia. Paradossalmente l'incubo del contagio e la sua determinazione nel combatterlo gli sta facendo conquistare simpatie che forse mai avrebbe immaginato prima anche a nel capoluogo, a Napoli. Basta dare un'occhiata alla sua pagina fb. La cronaca di una domenica particolare inizia con l'annuncio che riguarda Ariano Irpino: «Ho impegnato l'Asl di Avellino a sviluppare un'attività di monitoraggio e controllo intensa e straordinaria per i prossimi 15 giorni nei comuni vicini» spiega. Poi il discorso si allarga inevitabilmente e piovono bacchettate: «La sensazione che si ha in queste ore, in attesa di una valutazione più puntuale e scientifica sui contagi - racconta ancora De Luca - è che si stiano scontando due fenomeni». Di cui delinea i contorni con nettezza: «Il primo, è l'inizio di una ricaduta legata all'arrivo dalle aree più contagiate del Nord di migliaia di persone in maniera affrettata e non controllata.

La seconda causa è la presenza ancora oggi di comportamenti individuali assolutamente irresponsabili. Come è capitato ad Ariano, e come si è verificato in un paese dell'area a sud della Campania dove i membri di una comunità, dopo aver dato vita a una loro cerimonia, hanno bevuto tutti dallo stesso calice, ritenendo forse di compiere un gesto mistico». La reprimenda non finisce qui: «È necessario in queste ore il massimo di responsabilità e anche il massimo di rigore possibile nei confronti di chi vìola le regole elementari e gli obblighi di legge dettati dalle autorità sanitarie. Questo è un dovere verso i nostri concittadini ed è un atto di rispetto per tutto il personale medico e infermieristico del 118 che è impegnato in un lavoro straordinario da settimane».
 

La buona notizia - ma tutti ci auguriamo che non ce ne sarà bisogno di parlarne più - è che sono quasi pronti nuovi posti letto: «Stiamo lavorando senza sosta, giorno e notte, per trasformare in dieci giorni il Loreto Mare di Napoli in un ospedale dedicato alla lotta contro il virus».
Scrive De Luca sulla sua pagina fb. Per poi concludere la sua giornata stilando la tabella di marcia odierna: «La nostra priorità è fermare i contagi e stiamo attuando tutte le misure per questo obiettivo, ma dobbiamo essere pronti a qualsiasi tipo di scenario». 

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