Napoli, parte l’ospedale Covid: medici e infermieri ma non ci sono i pazienti

Napoli, parte l’ospedale Covid: medici e infermieri ma non ci sono i pazienti
di Ettore Mautone
Lunedì 27 Aprile 2020, 23:32 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:32
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Con nessun accesso, due turni infermieristici, medici specialisti ambulatoriali (pneumologi e allergologi) si è conclusa ieri la prima giornata di attività del Covid center dell’ospedale del mare. La struttura è entrata in funzione in sordina, con soli due posti letto di sub intensiva attivati sui 6 previsti in ragione della necessità di rifinire i collegamenti per l’ossigeno. Al via anche alcune unità di degenza cardiologica, oncologica e di dialisi per Covid positivi. Ci vorranno ancora molti giorni per mettere a regime i primi 48 posti letto, programmati per fine aprile, mentre solo dopo l’estate, in autunno, in vista della probabile seconda ondata epidemica di Sars Cov 2, l’ospedale da campo di Napoli est dovrebbe poter entrare in funzione a pieno regime. Le regole di ingaggio prevedono che l’accesso sia consentito solo a pazienti con tampone positivo ma è difficile che giungano ora in una città che ha ormai molti posti vuoti al Cotugno, al Policlinico e allo stesso Loreto Mare pressoché svuotato. Più probabile potrebbero essere le necessità di triage di pazienti sospetti Covid, evitandone il transito nelle tende di altri ospedali. 

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I NODI
Nel fine settimana è stato almeno sciolto il nodo dei bagni per i degenti, Wc che mancavano in quanto la concezione originaria prevedeva 72 posti di terapia intensiva interamente dedicati a pazienti intubati e dunque non ve ne era bisogno. Il Covid center tornerà probabilmente utile in autunno come risorsa quando all’infezione da Covid potrebbe sovrapporsi l’epidemia di influenza stagionale. Da sciogliere, oltre ad alcuni nodi strutturali, ci sono quelli del personale. Il reclutamento dei volontari dai vari servizi ambulatoriali, attuato dalla Asl in una prima fase, ha dato luogo alla risposta positiva di una decina di camici bianchi di varie specialità, provenienti dal Loreto Crispi, dal presidio di Barra e da alcuni distretti. In realtà a fronte della responsabilità di gestire pazienti in area critica, della mancanza di un tutoraggio reale e della incongruente specializzazione di alcuni medici (tra i turnisti c’è anche una neonatologa) molti di questi sono destinati a tornare nei servizi di appartenenza. Intanto dal prossimo giovedì, o al massimo venerdì, al Covid center di Napoli est è previsto l’avvio dei turni degli anestesisti: su questo fronte il manager Ciro Verdoliva ha agito con ordini di servizio che prevedono, a rotazione, turni di un paio di anestesisti provenienti dai vari ospedali della Asl (San Paolo, Pellegrini, Barra, San Giovanni Bosco) con il rischio però di sguarnire dotazioni già all’osso. 

I SINDACATI
Non mancano i malumori espressi nei giorni scorsi in un articolato documento firmato dall’intersindacale della dirigenza medica - eccetto la Uil - che oltre a puntare il dito sulla sottrazione del Loreto Mare alla rete assistenziale ordinaria guarda con la massima attenzione alla nuova fase di ripresa e di adeguato contrasto a recidive epidemiche ricordando che oltre che nelle case di riposo i maggiori focolai epidemici si sono rilevati nei domicili e negli ambienti sanitari.

Potenziamento dell’assistenza territoriale, sorveglianza attiva, tamponi tempestivi, presa in carico dei pazienti, l’attivazione di adeguati percorsi nelle strutture ospedaliere».

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