Coronavirus a Napoli, autobus fermi:
«Mancano materiali per la sanificazione»

Coronavirus a Napoli, autobus fermi: «Mancano materiali per la sanificazione»
di Melina Chiapparino
Martedì 28 Aprile 2020, 15:53
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Sanificazione ferma e lavoratori in agitazione per la mancanza dei dispositivi di protezione. Lo stop forzato delle operazioni di igienizzazione degli autobus Anm è avvenuto questa mattina, nel deposito di Cavalleggeri D’Aosta dove è stato necessario l’intervento mediatore dei poliziotti del Commissariato “San Paolo”, allertati dal personale in forza all’azienda. Gli operatori addetti alla pulizia dei mezzi, si sono trovati in grande difficoltà e, in qualche modo, sono stati costretti a non poter eseguire la sanificazione dei mezzi pubblici che, una volta rientrati verso il deposito, sono rimasti fermi, riducendo considerevolmente anche il numero di bus in circolazione.

«Non è stato possibile sanificare i mezzi perché mancavano i dispositivi di protezione per il personale e anche gli attrezzi ed i macchinari impiegati per l’igienizzazione – spiega Marco Sansone, coordinatore regionale Usb lavoro privato- la ditta fornitrice, il cui appalto scade in data 1 maggio 2020, ha ritirato stamattina tutti i materiali rendendo impossibile la sanificazione». L’azione della ditta commissariata che sarà sostituita, tra tre giorni, da una seconda società fornitrice dei dispositivi e dei materiali per la sanificazione, non solo ha scatenato lo stato di agitazione dei lavoratori ma ha bloccato l’utilizzo di 20 autobus che rientrati in deposito, non sono stati sottoposti alle operazioni di pulizia necessarie e obbligatorie sia in regime ordinario sia con le ulteriori necessità per l’emergenza Coronavirus. Sul posto, intorno alle 12.30, sono intervenuti i poliziotti sollecitati dai lavoratori che, con un lavoro di mediazione insieme ai rappresentati dell’Unione Sindacale di Base, hanno ottenuto dall’azienda Anm alcune mascherine, guanti e materiale di base che, in ogni caso, non sono stati sufficienti per eseguire la sanificazione ma hanno consentito le operazioni di spostamento dei mezzi che altrimenti non sarebbero potuti neanche entrare dentro il deposito di Cavalleggeri.

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«Quello che è accaduto ha reso inutilizzabili già 20 mezzi ed è un episodio da considerare grave a prescindere dall’emergenza Covid-19 che rende l’accaduto ancora più inaccettabile - continua Sansone - l’Unione Sindacale di Base è vicina ai lavoratori e, allo stesso tempo, considera anche il danno per l’utenza che necessita dei mezzi pubblici per questo chiediamo all’azienda Anm di imporre alla ditta uscente di riportare i dispositivi e i materiali fino all’uscita dall’appalto, il 1 maggio». La richiesta del sindacato, infatti, preannuncia i disagi e l’ulteriore blocco «dei mezzi sanificati ieri che usciranno questo pomeriggio e, a loro volta, non potranno più rientrare». Il cambio di appalto, se da un lato potrà risolvere la carenza dei dispositivi indicata più volte dai sindacati, dall’altra comporterà anche alcune criticità per gli operatori e le loro condizioni lavorative.

«Riguardo il cambio di appalto tra la società uscente Samir e la subentrante Coopservice, la nuova società nell'incontro tenutosi ieri con le organizzazioni sindacali ha manifestato l'intenzione di non riconoscere ai lavoratori le stesse condizioni normative ed economiche in precedenza acquisite e la volontà di attivare la cassa integrazione- scrivono i sindacalisti in una nota Usb-riteniamo tali misure inaccettabili e lesive della dignità dei lavoratori, con particolare riguardo alla cassa integrazione che, in questo momento storico in cui si chiede il potenziamento delle attività di pulizia e sanificazione, riteniamo una richiesta assolutamente immotivata”.

 
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