Covid nel Napoletano: festa con neomelodici e cabarettisti, contagiato un boss del clan D'Alessandro

Covid nel Napoletano: festa con neomelodici e cabarettisti, contagiato un boss del clan D'Alessandro
di Dario Sautto
Domenica 4 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:18
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Una cerimonia di famiglia con il ricevimento in un locale su via Panoramica, a Castellammare, rischia di trasformarsi in un vero e proprio focolaio per il clan D’Alessandro. Dalla scorsa notte, uno dei boss della cosca di camorra di Castellammare è ricoverato al Covid Hospital di Boscotrecase per una lesione polmonare da SarsCov-2, mentre almeno un’altra quindicina di persone tutte residenti nella stessa strada, via Partoria, sono in isolamento in attesa del tampone o dell’esito degli esami. Il contagio da coronavirus, ovviamente, non risparmia neanche la camorra. E il pericolo arriva ancora una volta da una cerimonia privata. Un centinaio di invitati, diversi cantanti neomelodici, cabarettisti napoletani noti in tutta Italia. Una festa in gran stile per la comunione di un ragazzino imparentato con alcuni elementi di spicco della cosca che ha la sua roccaforte nel rione Scanzano. Il ricevimento, che si è svolto due settimane fa in un ristorante rinomato di via Panoramica a Castellammare, è andato avanti fino a tarda ora, con gli immancabili fuochi d’artificio finali. 
 

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Ma i festeggiamenti hanno portato delle conseguenze proprio in casa D’Alessandro. A farne le spese è stato uno dei boss, ultrasessantenne, con diverse patologie pregresse e un curriculum criminale che vede annoverati anche precedenti per associazione di tipo mafioso ed omicidio. In settimana, il camorrista – oggi libero dopo aver scontato una lunga condanna – ha riscontrato i sintomi da infezione da Covid-19 con tanto di febbre. Così, è stato sottoposto al tampone. In attesa dell’esito, però, le sue condizioni si sono aggravate e la scorsa notte è stato prelevato nella sua abitazione dal personale sanitario, arrivato sul posto con un’ambulanza speciale e l’ormai classica barella «blindata». Tra i vicoletti del quartiere bunker non è sfuggita la presenza dei sanitari con tute ermetiche anti Covid, come ad ogni controllo non sfugge quella delle forze dell’ordine. Nel silenzio e nell’apprensione generale dell’intero quartiere, decine di persone hanno assistito alla scena del boss in barella. I medici hanno subito disposto il ricovero al Covid Hospital di Boscotrecase, in terapia sub intensiva per tenere sotto controllo una preoccupante lesione polmonare dell’anziano paziente.

Come da prassi, il Comune di Castellammare di Stabia ha disposto la sanificazione dei locali comuni dell’edificio in cui vive il paziente, mentre di concerto con l’Asl Napoli 3 Sud proseguono a scaglioni di una cinquantina al giorno i tamponi drive-in alle Terme Antiche. Dall’azienda sanitaria non sono arrivate particolari comunicazioni riguardanti il locale che ha ospitato la festa e, ovviamente, nessun cantante neomelodico ha «denunciato» la sua presenza e la sua esibizione a quella cerimonia. Intanto nel quartiere collinare stabiese tutti attendono gli esiti di un’altra dozzina di tamponi. Al momento in isolamento domiciliare ci sono una ventina di persone, di cui quindici residenti in via Partoria, cuore del rione Scanzano: tra loro alcuni ritenuti dall’Antimafia affiliati al clan, con cui il boss ha avuto contatti nei giorni scorsi e proprio in concomitanza con la comunione del ragazzino. Sempre a Castellammare, un avvocato è stato ricoverato al Cotugno mentre la moglie magistrato, giudice penale a Torre Annunziata, è positiva in isolamento domiciliare: in tribunale è scattato il protocollo di sicurezza.
 

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