Coronavirus a Napoli, meno caos ai pronto soccorso: primo lieve calo di contagi

Coronavirus a Napoli, meno caos ai pronto soccorso: primo lieve calo di contagi
di Ettore Mautone
Martedì 17 Novembre 2020, 23:27 - Ultimo agg. 18 Novembre, 17:13
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Va un po’ meglio nei pronto soccorso Covid e non Covid della città: nelle ultime 24-48 ore sono lievemente calati gli accessi di pazienti in urgenza ed è migliorata anche la gestione nei reparti di pronto soccorso grazie a trasferimenti più snelli e rapidi. Le lunga file di malati, che fino a qualche giorno fa arrivavano a frotte finanche con l’ossigeno in macchina o con le ambulanze del 118, ora non ci sono più. Aumentano i guariti mentre sono entrati in gioco altri posti letto. Sono 14 quelli del Policlinico Federico II per un totale di 116, altri 18 sono stati allestiti al Cardarelli, nella week surgery, ora unità covid allocata nel padiglione A, a cui vanno aggiunti i 16 in terapia intensiva al modulare dell’Ospedale del mare e almeno una quarantina di degenze ordinarie del San Giovanni Bosco che tuttavia resta senza pronto soccorso né rianimazione. Una mano decisiva la stanno dando le diverse centinaia di posti letto attivati sul fronte delle strutture accreditate, comprese Betania e i Camilliani di Casoria dove negli ultimi due giorni sono stati trasferiti decine di malati. 

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LA STATISTICA
Anche i numeri confortano questo andamento in leggero calo dell’epidemia a Napoli: «Nelle ultime due settimane a fronte dell’aumento del numero dei tamponi (che crescono del 7,4%) la percentuale dei positivi al test passa dal 17,15 a 14,43 - avverte Giovanni Di Trapani, docente di Statistica economica - e la quota dei guariti aumenta del 36 per cento circa». Nella settimana dal 9 al 15 novembre si è registrata una leggera flessione dell’incremento giornaliero che resta comunque elevato, si evince dall’aggiornamento epidemiologico al 15 novembre pubblicato sul sito istituzionale del Comune di Napoli. In città l’incremento dei casi è stato esponenziale da agosto fino alla settimana dal 2 all’8 novembre, con un massimo di casi in un giorno superiori a mille il 6 novembre. Nell’ultima settimana, dal 9 al 15, si osserva una leggera flessione dell’incremento che si riflette su un notevole aumento dei ricoveri, soprattutto negli ultimi giorni, e della mortalità. Nel confronto tra l’incidenza a Napoli e in Campania si evidenzia una incidenza sempre maggiore nel periodo considerato in città e nel corso della seconda ondata si è anche osservato un progressivo aumento dell’età media dei contagiati (era circa 32 anni ad agosto, in gran parte giovani contagiati durante le vacanze), mentre a settembre e ottobre l’età media è salita a circa 41 anni. A ottobre è possibile evidenziare un aumento dei contagi nella classe di età 6-18 anni a causa probabilmente dell’inizio delle attività scolastiche. A novembre risulta aumentata notevolmente la percentuale tra 61-75 anni e over 75 la cui incidenza è raddoppiata.

Un segnale da valutare attentamente a causa del maggiore rischio degli anziani. Significativo che l’incremento dei casi negli under 18 alla ripresa della scuola è ora in lieve calo dalla scorsa settimana in vigenza della didattica a distanza per tutti). 


GLI OSPEDALI 
«Nel nostro pronto soccorso stiamo finalmente respirando - dice un dirigente medico del Cardarelli - abbiamo aumentato i posti letto, stiamo attuando in maniera rapida i trasferimenti nelle Case di cura, il flusso in arrivo è calato. Di fronte a una situazione cataclismatica l’ospedale nel complesso ha retto assicurando circa 300 ricoveri tra reparti e pronto soccorso che solo il Cotugno è stato in grado di garantire e abbiamo continuato ad accogliere tutti. Ora che si può stiamo trasferendo alcuni pazienti a Betania, ai Camilliani di Casoria ad altri centri accreditati e anche a Napoli est dove si è liberato qualcosa Loreto e ospedale del mare». 
«L’arrivo di 150 pazienti tutti insieme in 36 ore come capitato a noi - conclude un infermiere del pronto soccorso del Cardarelli - avrebbe messo in difficoltà chiunque». L’ospedale sta reclutando il personale medico, infermieristico e Oss per rinforzare i turni. Proseguono intanto al Cardarelli i lavori per il montaggio della tenda. É stato necessario rifare la base di cemento e c’è un ritardo. «I problemi tecnici hanno richiesto la sistemazione del piazzale (basamento)» - si legge in una nota dell’ospedale. Ieri sono stati ultimati i lavori. Ora bisogna mettere in opera 6 bagni, la pavimentazione, gli impianti e quattro condizionatori a pressione negativa La conclusione dei lavori e la piena operatività della tensostruttura è prevista per la fine della prossima settimana». La città potrebbe contare anche su ulteriori posti letto da attivare al Loreto, all’ospedale del mare ma il nodo irrisolto è il reclutamento del personale. Difficile combattere una guerra con pochi soldati.

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