Coronavirus a Napoli, dalle carceri ai quartieri la «battitura» per l'amnistia

Coronavirus a Napoli, dalle carceri ai quartieri la «battitura» per l'amnistia
Mercoledì 1 Aprile 2020, 11:04 - Ultimo agg. 11:07
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Carceri in allerta a Napoli, malgrado l'iniziativa appaia pacifica, in vista dell'appuntamento fissato alle 18 di oggi via Fb per chiedere l'indulto e l'amnistia: i detenuti in cella e le famiglie da casa daranno vita alla cosiddetta «battitura», rito di protesta che consiste, per chi è carcerato, nel percuotere le sbarre con oggetti di metallo per fare rumore e far sentire la propria voce. Da casa invece si faranno sentire con mestoli e pentole.

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L'appello, che ha raccolto «like» e condivisioni, è stato pubblicato alle 15 di ieri sul gruppo «Parenti e amici dei detenuti a Poggioreale, Pozzuoli e Secondigliano». «I detenuti gridano tutti salvi! Tutti a casa! - si legge sul post - facciamo una battitura dai nostri balconi, come loro fanno contro quelle maledette sbarre, appendiamo striscioni per amplificare le loro grida...». Questo flash mob «diffuso» non ha costretto l'amministrazione penitenziaria a rafforzare il personale già incrementato per le rivolte ma il livello di attenzione è comunque alto.
 

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