Coronavirus a Napoli, sos Centro Direzionale: «Senza sostegno addio a centinaia di posti di lavoro»

Coronavirus a Napoli, sos Centro Direzionale: «Senza sostegno addio a centinaia di posti di lavoro»
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 7 Maggio 2020, 10:17
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A lanciare l'sos sono 80 piccoli imprenditori del Centro direzionale di Napoli: senza sostegni concreti si rischia la chiusura e la perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro.

A sottoscrivere l'appello sono una ottantina di titolari di esercizi commerciali del Centro. «Qualcuno ci ascolti oggi, prché domani potrebbe essere già troppo tardi - dichiara Luigi Parisi a nome di tutti i colleghi -  La crisi, già oggettivamente seria per l'intero comparto commerciale, ha assunto per noi una doppia valenza, proprio per le specificità che caratterizzano il Centro direzionale di Napoli. La platea a cui si rivolgono i nostri negozi è essenzialmente quella di persone che lavorano presso gli uffici del Centro Direzionale, dunque soprattutto le attività di ristorazione con bar, tavole calde, pasticcerie che sono in piena crisi anche oggi che è scattata la cosiddetta "fase due».

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«L’ordinanza emanata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca - prosegue Parisi - impone che possiamo aprire i negozi solo per il delivery dovendo evitare assembramenti, cosa molto difficile dal momento che i clienti trascorrono presso i nostri locali la pausa pranzo. Inoltre, noi del Centro Direzionale siamo doppiamente penalizzati dal momento che molti lavoratori sono in smart-working».

Insomma, per questi 80 piccoli imprenditori la crisi morde ancora e fa male. «In questi mesi - conclude Parisi - abbiamo avuto tantissimi disagi economici, iniziando dai fitti, dalle spese condominiali, ai quali si aggiungono i costi della sorveglianza vigilata del centro direzionale; le utenze sono continuate ad arrivare pur avendo le attività chiuse perché su ogni bolletta i costi maggiori sono per le tasse sui  vari canoni e trasporti. Ma il danno più grande è quello morale: con le umiliazioni di doverci giustificare con tutti i nostri creditori - fornitori, proprietari dei locali, commercialisti e finanziarie. Le misure del governo non sono state assolutamente sufficienti, perché l’aiuto più necessario in questo momento è la liquidità immediata, dal momento che con i 600 euro dell ‘Inps e con il decreto per il recupero del 60% del fitto come credito d’imposta  non abbiamo risolto nemmeno il tre per cento dei nostri problemi. Chiediamo al governo un sostegno economico efficace con liquidità immediata per poter pagare i fitti, labolizione di Iva, Tari e bollette delle utenze, altrimenti per noi del Centro direzionale sarà ancora più dura ricominciare Purtroppo sono già molti quelli che stanno pensando seriamente che sia più opportuno chiudere le attività. La Regione dovrebbe poi fornirci i materiali per la sicurezza e la sanificazione, perché di certo non abbiamo la forza economica per far fronte anche a queste spese».

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