Coronavirus a Napoli, spopola la mascherina con la raccomandazione divina

Modella indossa mascherina C''a Maronna t'accumpagna
Modella indossa mascherina C''a Maronna t'accumpagna
di Gennaro Morra
Lunedì 2 Marzo 2020, 13:25 - Ultimo agg. 17:43
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A dieci giorni dalla scoperta del primo focolaio del nuovo coronavirus in Italia, è chiaro ormai che è possibile contenere il propagarsi dell’infezione prestando molta attenzione all’igiene, sia del corpo sia degli ambienti. Altri rimedi, come l’uso di mascherine e disinfettanti in gel per le mani, servono più a tenere a bada le nostre paure che a difenderci realmente da un probabile contagio.
 

 

Ma malgrado gli esperti d’infettivologia abbiano più volte spiegato che questi sono più che altro palliativi, in Italia mascherine e disinfettanti nei giorni scorsi sono andati a ruba, facendone schizzare il prezzo alle stelle. E a quel punto qualcuno s’è adoperato con il fai-da-te per farseli in casa, seguendo tutorial televisivi o trovati sul web.

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E poi c’è chi ha pensato di realizzare una propria versione di mascherina protettiva, aggiungendo un pizzico d’ironia. Così Massimo Argentiere, gioielliere artigiano e ideatore di diverse linee di gadget, se n’è inventata una con la scritta “C’a Maronna t’accumpagna” e l’immagine di un ragazzo in sella a una Vespa che porta come passeggero alle spalle la Vergine Maria. Uno slogan e una rappresentazione grafica che però non sono una novità: «Questa estate ero nel mio laboratorio e mi frullava in testa quella raccomandazione “C’a Maronna t’accumagna” e ho disegnato un ciondolo con l’uomo sulla Vespa con la Madonna dietro di lui sulla sella – racconta Argentiere –. Ne ho prodotti alcuni pezzi e ho messo le foto sui social per testare il gradimento del pubblico».

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Un test che va benissimo, considerato che le immagini hanno fatto registrare 18 milioni di condivisioni: «Un successo che mi ha spinto a produrre anche le magliette, che poi sono state indossate da diversi personaggi dello spettacolo come Serena Rossi, Tosca D’Aquino e Alessandro Gassmann. E per questa linea abbiamo ricevuto richieste perfino dall’Australia». Ma il nome dell’artigiano napoletano aveva già fatto il giro del mondo qualche anno fa, quando ha ricevuto nel suo laboratorio di via San Biagio dei Librai una visita speciale: «Io sono lì dal 2000 e inizialmente realizzavo solo gioielli. Poi ho capito che i turisti chiedevano qualcosa che rappresentasse Napoli per portare con loro un pezzo della città quando ripartivano. E così è partita la prima linea di gadget dedicata a San Gennaro, di cui abbiamo realizzato anelli, orecchini, ampolle. Oggetti che hanno avuto molto gradimento, tanto che nel 2016 nel laboratorio si sono presentati Dolce e Gabbana per chiedermi di realizzare qualcosa di esclusivo in occasione della sfilata che stavano preparando qui nel centro storico».
 
 
Per i due stilisti Argentiere realizza un cuore votivo con corona borbonica: «Anche in quell’occasione ho cercato di rappresentare la tradizione e la storia di Napoli. E la cosa ha avuto un eco internazionale, tanto che ci ha chiamato Pedro di Borbone per chiederci di realizzarne una linea per la famiglia reale». Un successo internazionale replicato questa estate dalla linea legata alla Madonnina in Vespa a cui ora si è aggiunta la mascherina: «Dietro quest’idea c’è il tentativo di sdrammatizzare una situazione molto seria, ma anche un modo per rasserenare l’anima oltre a proteggere il corpo da un possibile contagio – spiega l’artigiano –. Infatti, quella raccomandazione richiama quella delle mamme napoletane che salutano i figli che escono di casa, affidandoli alla Madonna». E in tempi così difficili e confusi invocare anche una protezione divina non guasta di sicuro.

Eppure su questa iniziativa è polemica. Fa sapere a riguardo Enrico Durazzo, titolare dell'azienda Napolimania, che ha ideato il portachiavi "C'a Maronna t'accumpagna!" venti anni fa: «Ci dissociamo completamente da questo ennesimo scopiazzamento, fatto tra l’altro in maniera decisamente infelice.
Sfruttare in questo modo una situazione tragica a livello mondiale è a dir poco fuoriluogo: anche per l'ironia deve esserci un limite
».

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