Covid a Napoli, la movida senza regole: ora i ragazzi affittano case per le feste

Covid a Napoli, la movida senza regole: ora i ragazzi affittano case per le feste
di Gennaro Di Biase
Domenica 18 Ottobre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 17:19
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La movida resiste spostandosi in casa vista la stretta anti-Covid. Tra baretti di Chiaia e centro storico il sabato sera è tutt’altro che in regime di coprifuoco, ma siamo lontani dai numeri di un weekend come gli altri: «Le presenze all’interno dei locali sono calate del 70-80% - commenta Aldo Maccaroni di Confcommercio, e presidente di Chiaia Night e Baretti Falcone – Molti ragazzi stanno prendendo in affitto appartamenti per passare lì la serata e la notte». Per strada, comunque, c’è chi rifiuta le norme sanitarie: nelle ultime ore è piovuta una raffica di multe da parte delle forze dell’ordine. Tra venerdì e sabato Carabinieri e Polizia municipale hanno elevato centinaia di sanzioni tra Napoli e provincia a cittadini senza mascherina e locali che non rispettavano le misure anti-pandemia.

 

C’è traffico e non si trova parcheggio, né a San Pasquale né ai Decumani. Centinaia di gruppetti di giovani, giovanissimi o adulti, già dalle 20 bevono all’esterno dei bar (senza mascherina) prima che scatti l’ora dei divieti. Nei weekend si chiude alle 24, e non si può bere in piedi dopo le 21, né dentro né fuori. «Sono uscita per prendere un calice con un’amica – sospira Antonella – Se è consentito, perché no?». C’è chi ride, chi fuma intorno alla statua di Bellini o a Largo Giusso. Eppure, è un sabato sera anomalo: «I locali sono vuoti – prosegue Maccaroni – Se si chiude alle 24 la gente non esce. Non riusciamo a comprendere perché dopo le 21 i clienti non possano sedere sugli sgabelli nei bar. Alcuni locali di via Bisignano sono stati multati per questo e non tutti hanno i tavoli esterni».

Se le presenze nei locali calano, si affollano gli appartamenti. Ed è qui che si sposta la festa notturna: in casa, lontano da divieti. È un fenomeno nuovo, questo dell’«affitto per un giorno», che sta spingendo i ragazzi a riunirsi al chiuso, oltrepassando in larga misura il limite – complicatissimo da controllare – di 6 invitati imposto dal dpcm di Conte.

Una festa a ore, in pratica. La voce della nuova usanza si è sparsa in fretta tra i gestori dei locali partenopei: «I ragazzi, dalle informazioni che stiamo registrando – conclude Maccaroni – sfruttano la possibilità di trovare proprietari di casa compiacenti e pagano l’appartamento per un singolo giorno. Comprendo la necessità di combattere il virus, ma servono sovvenzioni. Lo Stato italiano non ripiana le nostre perdite, e questo è inaccettabile. Stiamo pensando di chiudere i locali in città almeno nei giorni della settimana, così da provare a sfruttare la cassa integrazione attiva fino a dicembre».

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Centinaia di multe. I vigili urbani hanno elevato 44 sanzioni nella notte di sabato, «19 ai danni di cittadini senza mascherina e 25 agli esercizi commerciali – dice il generale Ciro Esposito, comandante della Polizia municipale di Napoli – Dei locali sanzionati, alcuni servivano cibo d’asporto dopo le 21, altri vendevano alcol d’asporto dopo le 22. Abbiamo controllato 402 persone e 128 negozi. Per intensificare la lotta al virus abbiamo inoltrato una richiesta all’Unità di crisi per avere accesso al database. Il dibattito è in corso in tutto il Paese: nessuna delle polizie locali d’Italia ha accesso a tutte le informazioni sulla persona fisica. Possiamo accedervi contattando la centrale operativa, che poi contatta la Questura». Attivi nei controlli anche Polizia e Carabinieri. L’altra notte i militari tra centro, Napoli Nord Casoria, Mugnano, Marano e Villaricca, hanno multato 2 negozi – uno dei quali aperto oltre l’orario consentito – e 43 persone senza dpi, tra cui una 28enne che aveva fornito un nome falso. «Schieriamo centinaia di uomini per i controlli anti-Covid a tutte le ore – spiega il tenente colonnello Antonio Forte, comandante del Gruppo Carabinieri di Napoli – Il nemico invisibile, il virus, ci accomuna tutti. I cittadini avvertono le responsabilità. I giovani durante la movida sono fisiologicamente più esposti al contagio, ma non vanno fatte generalizzazioni sul loro senso di responsabilità, in cui confidiamo molto. Nella Città Metropolitana di Napoli arriviamo a 50 multe in media a sera nei weekend. Oltre 100 contando la provincia». 
 

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