Coronavirus a Napoli, nel Policlinico i posti letto per l'emergenza salgono a 17

Coronavirus a Napoli, nel Policlinico i posti letto per l'emergenza salgono a 17
Domenica 29 Marzo 2020, 14:18 - Ultimo agg. 16:05
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L'intera terapia intensiva del Policlinico Federico II convertita in reparto Covid-19. Diventano così 17 i posti letto a disposizione dell'emergenza, di cui 6 attivati lo scorso venerdì e 5 attivi da ieri, a cui si aggiungono gli ultimi messi a disposizione con il completamento della conversione in reparto per accogliere i pazienti positivi al coronavirus. Sono stati, inoltre, completati i lavori di adeguamento e, a breve, si avrà un ulteriore incremento di 10 posti letto, sempre in terapia intensiva.

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L'Azienda universitaria ospedaliera Federico II di Napoli ha attivi allo stato 16 posti di malattie infettive; dalla prossima settimana, saranno attivi anche altri 12 posti letto. «Ogni reparto - spiega il direttore generale Anna Iervolino - ha zone filtro che sono determinanti, perché la sicurezza degli operatori dipende non solo dai dispositivi di protezione individuale, i Dpi, ma anche dall'organizzazione dei percorsi, che devono essere tali che anche l'operatore che assiste il paziente Covid non contamini altri ambienti».

Gli operatori entrano in una zona filtro, poi in una stanza dove si indossano i dispositivi di protezione individuale. Quando si esce dalle stanze di degenza Covid si segue un altro percorso, il cosiddetto 'sporco' che consente di abbandonare in sicurezza i dpi usati, ci si disinfetta e poi si esce per avere accesso alle altre zone di medicheria, osservazione, farmaci e così via.
Tutti i reparti Covid finora attivati sono separati da quelli comuni. Le attività per i cronici e gli oncologici continuano ed è essenziale garantire che questi pazienti fragili, in genere immunodepressi, non entrino in contatto con i pazienti Covid positivi. «Purtroppo questa epidemia ci lascerà ferite profonde nMa speriamo che tutto il lavoro e i sacrifici di questi giorni possano garantire ai pazienti, Covid e non, le cure e l'assistenza necessari - conclude Iervolino - Siamo a lavoro per questo, il nostro impegno continua».
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