Coronavirus a Napoli, tra risse e partite di pallone la quarantena «allegra» degli stranieri

Coronavirus a Napoli, tra risse e partite di pallone la quarantena «allegra» degli stranieri
di Antonio Folle
Venerdì 1 Maggio 2020, 19:49 - Ultimo agg. 20 Marzo, 22:22
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Momenti di alta tensione oggi pomeriggio a porta Nolana. Nonostante le numerose denunce dei cittadini anche oggi gruppi di extracomunitari, quasi tutti di origine nordafricana, si trattenevano in strada nonostante i divieti del Governo per privi di qualsiasi dispositivo di protezione individuale. Qualcuno addirittura improvvisava una mini bancarella di abiti usati, un fenomeno estremamente diffuso in zona nonostante la repressione messa in atto nelle scorse settimane da parte delle forze dell'ordine. All'angolo tra porta Nolana e via Conforti si è verificato un accenno di rissa tra gli stranieri che sostavano in strada. Un uomo, armato di un grosso bastone, dopo una serie di insulti a distanza si è scagliato violentemente contro gli altri stranieri, fermato a stento da due persone intervenute per sedare la rissa.
 

Oggi pomeriggio il presidente della regione Vincenzo De Luca ha sottolineato l'obbligatorietà di indossare le mascherine. Obbligo che sarà molto difficile far rispettare agli stranieri che, lo hanno dimostrato durante tutto il duro periodo di quarantena, appaiono estremamente refrattari alle regole imposte per contenere il contagio da Coronavirus. Le forze dell'ordine poco o nulla possono contro gruppi di stranieri molto spesso senza documenti e senza permessi di soggiorno che transitano nella zona della stazione centrale.

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«Bisogna riaprire il tratto di strada di via Nolana chiuso al traffico - spiega Adele Mazzella, residente del quartiere - e consentire alle volanti delle forze dell'ordine di poter fare il giro. E' inutile che continuano a stazionare a porta Nolana, fermi in piazza. Sarebbe molto più utile un giro completo del quartiere per cercare di debellare le tante illegalità che si registrano ogni giorno ad opera di malfattori di qualsiasi nazionalità. Durante la quarantena abbiamo denunciato più volte i continui assembramenti in strada, ma nessuno ci ha mai potuto dare una risposta o risolvere il problema definitivamente». 

Situazione pressoché identica denunciata al Vasto. Qui "squadre" di stranieri improvvisano mini partite di calcetto sotto i balconi e le finestre dei cittadini che, in questi giorni di quarantena, stanno compiendo ogni sforzo necessario per evitare di trattenersi in strada.
 
 

«Anche quando le forze dell'ordine intervengono - ha spiegato Luigi Rispoli, dirigente nazionale di Fratelli d'Italia - si tratta di un palliativo. Quando vanno via si riformano gli stessi assembramenti di prima, rendendo gli interventi del tutto inutili e privi di senso. Quello che abbiamo constatato è che a queste persone nessuno chiede i documenti, come se loro avessero un salvacondotto che gli permettesse di fare quello che vogliono. Ovviamente - precisa Rispoli - la colpa non è degli uomini e delle donne impegnate per controllare le strade, ma piuttosto di una normativa troppo confusionaria che priva le stesse forze dell'ordine del loro potere d'azione. Gli stranieri che si trattengono al Vasto o a porta Nolana - continua ancora - non lo fanno per il semplice gusto di scambiare quattro chiacchiere all'aperto. Mentre i cittadini italiani si stanno sforzando per restare chiusi in casa loro danno vita ai loro mercatini illegali dove vendono telefonini e biciclette rubate, abiti usati raccattati tra i rifiuti e persino droghe. Se non cambieranno le leggi - conclude poi Luigi Rispoli - ci troveremo sempre di fronte ad un cane che si morde la coda».
 
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