Coronavirus, Napoli invoca San Gennaro e il crocifisso miracoloso che scacciò la peste

Coronavirus, Napoli invoca San Gennaro e il crocifisso miracoloso che scacciò la peste
Mercoledì 11 Marzo 2020, 08:37 - Ultimo agg. 15:36
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Niente messe, funerali e matrimoni. Dunque: non resta che fare una preghiera per sconfiggere il coronavirus. La Chiesa di Napoli ha comunicato la sospensione fino al 3 aprile di tutte le cerimonie civili e religiose nel segno del decreto emanato dal governo per la protezione dell'intero paese. Un momento difficile, di ansia e di tensione per il quale «è necessaria un'intercessione divina», e per questo Crescenzio Sepe si è rivolto al santo patrono della città. Inginocchiato davanti alla statua di San Gennaro, nel Duomo, il cardinale ha recitato una preghiera affinche il Signore ci aiuti a sconfiggere il coronavirus . «O Dio, Padre nostro, ricco di bontà infinita, guarda il Tuo popolo provato da una grave epidemia. Fa' che ancora e sempre possiamo sperimentare la tua grande misericordia e la tua paterna tenerezza». Poi, l'appello: «Ti affidiamo tutti gli ammalati, gli anziani, i bambini e le loro famiglie; proteggi i medici e tutti gli altri operatori sanitari che, con abnegazione, sono in prima linea per aiutare le tante persone colpite dal male; dona luce e sapienza a quanti cercano nuove vie per salvaguardare la nostra salute. Ti chiediamo, Padre Buono, di accogliere tra le braccia della Tua Misericordia tutte le vittime del grave male». Poi, l'invocazione alla Madonna: «O Maria, Madre, Maestra e, da sempre, Regina del nostro Popolo, a Te, al Tuo Cuore affidiamo le nostre ansie, i timori e le paure di questi giorni. Prega per noi figli tuoi. Cammina al nostro fianco e mostrati, quale sei, Madre nostra, Madre di grazie e di consolazione, Madre di fortezza e di speranza. O potente San Gennaro, Patrono e gloria immortale della nostra Terra, intercedi per noi e ottienici, con tutti i Santi medici, la liberazione da questa epidemia per cantare e ringraziare con cuore nuovo la misericordia di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo».

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Intanto, nella chiesa del Carmine è stato esposto il famoso crocifisso miracoloso, visitabile dai fedeli solo una volta all'anno, per otto giorni, nel periodo natalizio. Secondo la tradizione la scultura lignea scansò la pallottola che avrebbe ucciso Alfonso d'Aragona che, in segno di ringraziamento, quando salì sul trono di Napoli, come primo pensiero si recò al Carmine per venerare il crocifisso miracoloso decidendo di fare costruire un sontuoso tabernacolo. Era il 26 dicembre 1439.
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