Coronavirus a Napoli, ancora tensione
al Vasto per stranieri in massa in strada

Extracomunitari ammassati all esterno di un negozio di alimentari a via Venezia
Extracomunitari ammassati all’esterno di un negozio di alimentari a via Venezia
di Antonio Folle
Mercoledì 1 Aprile 2020, 21:12
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Erano passate da poco le 16 quando a via Venezia, all'esterno di un negozio gestito da stranieri che rivende pesce essiccato e altri generi alimentari che prima venivano venduti illegalmente nel mercato etnico di via Bologna, cominciano a formarsi i primi capannelli. In pochissimi minuti, quasi rispondessero ad un appuntamento concordato, all'esterno del negozietto si è formato un assembramento di alcune decine di extracomunitari che spingevano per entrare. Una scena, quella degli extracomunitari ammassati, che ha scatenato per l'ennesima volta le ire dei cittadini del quartiere, bloccati da settimane in casa a causa dei decreti anti-contagio e che continuano a denunciare senza sosta i comportamenti illegali - compresi i mercatini della monnezza - che si registrano sul territorio.

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Dopo una ventina di minuti, forse su richiesta proprio dei cittadini che riprendevano dai balconi le sconcertanti scene, è intervenuta una pattuglia di carabinieri che ha sgomberato l'assembramento. La calma, però, è durata poco. Quando i militari hanno lasciato il posto, infatti, il capannello di stranieri si è riformato più folto di prima, con decine di persone spazientite che si ammassavano in attesa del loro turno. A nulla sono serviti i richiami da parte dei residenti che, dall'alto dei loro balconi, chiedevano agli extracomunitari di disperdersi. 
 

Da diversi giorni si susseguono le denunce dei cittadini per una situazione, quella del Vasto, che sembra essere sfuggita di mano alle istituzioni che stanno facendo gran fatica a mantenere l'ordine e la disciplina tra gli stranieri che popolano il quartiere. Nella maggior parte dei casi le "divise" non possono far altro che chiedere agli stranieri di allontanarsi ma, come accaduto oggi anche a via Venezia, gli assembramenti si formano pochi minuti dopo. I cittadini, esasperati anche dalla quarantena forzata, si sono detti pronti alla rivolta qualora l forze dell'ordine non dovessero riuscire - e ad oggi nonostante gli sforzi non ci sono ancora riusciti - a tenere a bada gli extracomunitari, obbligandoli al rispetto dei regolamenti anti contagio. 

«Ci siamo stancati di essere presi in giro in questo modo - tuonano i cittadini - noi siamo costretti a chiuderci in casa e ad andare a fare la spesa una volta ogni tre o quattro giorni mentre invece ci sono persone che pensano di poter fare il loro comodo. Il Coronavirus non guarda in faccia a nessuno, nemmeno agli extracomunitari che continuano a farsi beffe dei divieti, continuando a girare nel quartiere come se nulla fosse. Non è una questione di colore della pelle - proseguono i cittadini - ma di rispetto per le istituzioni, per la città e per le tante persone che stanno facendo enormi sacrifici per cercare di proteggere i loro vicini dal virus. Esigiamo posti di controllo fissi nelle strade principali e nelle vie secondarie, dove si accalcano gli stranieri per la maggior parte della loro giornata».

Problemi relativi al mancato rispetto del divieto di formare assembramenti si stanno registrando anche in altri quartieri. A Pianura stamattina si segnalavano grossi assembramenti di persone che si accalcavano per una distribuzione di generi di prima necessità. La distribuzione, organizzata da alcuni volontari del quartiere che hanno agito senza alcun coordinamento con i canali ufficiali del Comune di Napoli, non ha fatto altro che creare - nonostante il nobile e senz'altro apprezzabile gesto - scompiglio, confusione e ulteriori polemiche da parte di chi chiede, forse a ragione, un "giro di vite" contro chi, di qualsiasi colore o nazionalità, mette a repentaglio la salute di tutti. 
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