Coronavirus, parto a Castellammare: è la prima nata da una mamma contagiata

Coronavirus, parto a Castellammare: è la prima nata da una mamma contagiata
di Fiorangela d'Amora
Venerdì 20 Marzo 2020, 08:00 - Ultimo agg. 13:46
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Dalla gioia per la nascita della sua bambina alla preoccupazione di combattere il nuovo Coronavirus. È avvenuto al San Leonardo di Castellammare il primo parto di una mamma affetta da Covid-19. Giovanna (nome di fantasia) ha 32 anni e lunedì all'alba è arrivata nel nosocomio stabiese con le doglie. Da qualche giorno aveva la febbre, «nessun sintomo evidente come tosse o dispenea», spiegano i medici ma il sospetto che fosse affetta da Coronavirus, poi confermato dal tampone, ha messo in moto un iter del tutto eccezionale che ha portato in salvo mamma e figlia provenienti da Scafati, oltre a proteggere la regolare attività del reparto di Ostetricia e Ginecologia e di tutte le altre neomamme.

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«Gestire un percorso protetto per le puerpere è un dovere per noi medici. Una donna in travaglio non può essere trasferita e così già nei giorni precedenti abbiamo pensato alla creazione di un'area filtro e ad allestire una sala parto dedicata ai casi sospetti o conclamati di Covid-19». Eutalia Esposito è il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, conosciuta da tutti per il suo pugno di ferro e la determinazione che ha nel gestire un reparto che in questi anni ha collezionato primati. L'Unità al secondo piano del San Leonardo è il primo in Campania per parti spontanei, ma il caso di Giovanna è stato del tutto diverso. «Sapevamo che la neo mamma avrebbe dovuto avere un taglio cesareo per patologie pregresse spiega la primaria il parto era programmato a fine mese, ma la giovane donna ha avvertito dolori che ci hanno indotto ad anticipare la nascita». Alle cinque del mattino di lunedì la puerpera è stata accolta in una zona filtro del reparto di Ostetricia, portata in sala operatoria per l'intervento e subito dopo, passando per un percorso poi sanificato in ascensore, è stata accolta nello spazio isolato e indipendente dalle altre degenze. La bambina è nata di oltre 3 kg, sta bene e ora è affidata alle cure di medici e puericultrici del reparto di neonatologia diretto dal primario Roberto Cinelli. «La piccola sta bene assicura il pediatra i suoi parametri sono stabili e si trova in un box isolato della neonatologia attrezzato per i casi di Covid-19».
 

Lo spazio anche in questo caso allestito per garantire l'isolamento necessario a pazienti potenzialmente infetti accoglierà nei prossimi mesi tutti i piccoli che arriveranno in ospedale con problemi respiratori. In attesa di conoscere l'esito del tampone della neonata, Cinelli è ottimista sulla possibilità che la piccola non abbiamo contratto alcuna infezione. Mamma Giovanna invece è stata trasferita al piano terra del San Leonardo dove c'è la stanza rosa, luogo riservato e soprattutto isolato. Ora la sua guarigione è affidata agli infettivologi dell'ospedale che potrebbero decidere di trasferirla al Covid Hospital di Boscotrecase. «Per ogni tipologia di patologia dovremmo dedicare ospedali specializzati - spiega il direttore generale dell'Asl Napoli3 Gennaro Sosto ma non sempre è possibile. In questo caso la prontezza dei medici stabiesi ci ha permesso di evitare trasferimenti che avrebbero creato scompensi». 

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All'interno della riorganizzazione ospedaliera tra reparti dedicati ai Covid e quelli ordinari la struttura di riferimento per donne gravide e potenzialmente infette è il Policlinico Federico II a Napoli. «La nostra Asl si sta dimostrando pronta a rispondere all'emergenza di questi giorni spiega Sosto in casi come questi da lunedì avremo attivi negli ospedali di Boscotrecase, Nola e Castellammare un robot che permetterà di sanificare in pochi minuti gli ambienti utilizzati permettendo a tutto il personale di lavorare con maggiore sicurezza e con protocolli più agili». Il robot che agisce con raggi ultravioletti è arrivato dagli Usa e in Italia dopo il Sacco di Milano e le Molinette di Torino arriverà nel Centro Sud, come prime strutture di riferimento, negli ospedali della Napoli3.  
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