Roberta, una canzone per chiedere aiuto: «Sono diabetica, non esiste solo il Covid». E sui profili social trova 250mila follower

Roberta, una canzone per chiedere aiuto: «Sono diabetica, non esiste solo il Covid». E sui profili social trova 250mila follower
di Pino Neri
Martedì 24 Novembre 2020, 23:02 - Ultimo agg. 25 Novembre, 13:31
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«Io sono diabetica» è la clip di una canzone da pelle d’oca, note da brivido di una voce perfetta e di un pianoforte strappacuore per un pezzo, una cover arrangiata in modo sublime, il cui testo è l’involontario grido di aiuto di Roberta, una ragazza dolcissima. Roberta ha avuto il coraggio di confessare la sua sofferenza ai tempi del Coronavirus. «Perché non c’è solo il Covid - spiega, tono deciso - perché ci sono tante persone che hanno molte altre malattie pericolose. E io e mia sorella siamo tra loro: sin da piccole abbiamo il diabete di tipo 1. E col diabete 1 non si scherza: è bene che lo tengano presente tutti, istituzioni in primis».
Nonostante i suoi 17 anni e una malattia che la assilla da quando era in fasce, sa davvero il fatto suo Roberta Amorico, giovanissima e già brava cantautrice di Pomigliano, musicista in erba. La studentessa del liceo musicale di Acerra ha voluto riproporre al pubblico la cover nel mese della giornata mondiale del diabete. «Sono diabetica e mi sparo l’insulina con una siringhina, sono diabetica e vorrei solo mangiare ma siringhe devo fare: non è colpa mia ma è la glicemia», le crude parole della canzone.


Ma non è finita qui. Per completare meglio l’opera di sensibilizzazione la giovane ha scritto un’altra, bellissima, canzone dal titolo altrettanto eloquente: «Fragile». La musica stavolta è tutta sua e la clip è stata girata nel parco pubblico di Pomigliano. Risultato? I profili Instagram e Tik Tok di Roberta Amorico, nome d’arte «Yughi», hanno raggiunto quota 250mila follower. Il grido di allarme della giovanissima cantautrice ha centrato l’obiettivo mediatico ed è stato rilanciato con il sostegno del papà, Gaetano, medico. «In Campania - spiega il dottore - sono circa 1500 i diabetici tipo 1 tra bambini e ragazzi fino ai 18 anni, 20mila in Italia. Si sa, con il Covid la situazione si è complicata anche per le persone che soffrono altre malattie. Molte visite e molti controlli, pure per i pazienti diabetici, si possono effettuare solo on line ed è tutto più difficile, in particolare per gli anziani che non sanno utilizzare computer e telefonini. Inoltre bisogna sempre stare attenti a reperire attrezzature, glucometri, sensori per il livello della glicemia, medicinali, insulina, siringhe».
Un’esistenza sempre sul filo. Uno dei pericoli più grandi del diabete di tipo 1 è il coma da complicanza acuta dell’ipoglicemia notturna, cioè quando il tasso glicemico si abbassa sotto la soglia vitale mentre si dorme. Ma l’ipoglicemia purtroppo può avvenire in tutte le ore, del giorno e della notte. «Io e mia moglie siamo sempre stati attenti – aggiunge Gaetano Amorico – penso però a tutte le persone che non possono essere assistite a casa adeguatamente da parenti o collaboratori domestici». 

C’è inoltre, e non è certo cosa secondaria, il rapporto tra Covid e malati diabetici, il cui tasso di mortalità da Coronavirus è elevato. «Con il Covid i diabetici stanno peggiorando le loro condizioni – racconta Santina Bruno, mamma di Roberta – loro hanno bisogno di fare movimento, che è una terapia salvavita perché la vita sedentaria fa alzare i livelli di insulina.

Mi giungono notizie di diabetici che a causa di questa sedentarietà forzata sono stati costretti al ricovero in ospedale. Molti hanno avuto difficoltà a ricoverarsi». «In questo momento - il rammarico di Roberta - tante malattie vengono messe da parte: diabete, anoressia, bulimia, cancro, depressione. Essere soli è la cosa peggiore». Roberta insegue il suo sogno: «Voglio andare al conservatorio di San Pietro a Majella e studiare pianoforte, canto e musicoterapia. Nel frattempo ho scritto molti testi in questa quarantena». «Serve sempre avere qualcuno vicino e io sono stata fortunata - aggiunge Alessandra, 21 anni, la sorella maggiore – ho diversi amici diabetici che ho conosciuto per caso. Noi diabetici di tipo 1 siamo costantemente in ansia. L’ansia c’è sempre insieme a un senso di disadattamento e di stanchezza. E la glicemia provoca sbalzi d’umore. Ma spesso ci sentiamo anonimi: la gente non conosce la nostra malattia».

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