Coronavirus a San Giorgio a Cremano, test sierologici in Comune: è bufera sul presunto infetto

Coronavirus a San Giorgio a Cremano, test sierologici in Comune: è bufera sul presunto infetto
di Francesco De Sio
Domenica 17 Maggio 2020, 09:36
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Test sierologici sugli operatori sociali effettuati direttamente nel municipio di piazza Carlo di Borbone, è bufera a San Giorgio a Cremano. Il caso è partito da una Pec inoltrata ai vertici dell'amministrazione dal consigliere Luca Mignano, che si era recato venerdì mattina presso la casa comunale con il collega Aquilino Di Marco per un colloquio con il segretario generale. «Erano presenti anche altri cittadini, alcuni dei quali non di mia conoscenza, oltre al solito personale amministrativo - scrive Mignano - Ho appreso, solo dopo aver visto un medico indossare una tuta protettiva, che quelle stesse persone si trovano lì in attesa di eseguire il test per verificare la positività al coronavirus. Mi sono giunte voci che quelle persone erano state convocate in quanto entrate in contatto con un soggetto (sembrerebbe dipendente e/o amministratore di una cooperativa sociale operante per il comune) risultato positivo al Covid-19». Pressoché automatica la richiesta di spiegazioni diretta al responsabile del servizio sicurezza in merito al rispetto dei protocolli in tema di prevenzione e contenimento del contagio. A far storcere il naso, inevitabilmente, la scelta di trasformare un piccolissimo locale attiguo allo studio del sindaco in una sorta di sala d'attesa per almeno quattro persone in attesa di sottoporsi al test, con tanto di viavai continuo di esponenti politici e dipendenti comunali.

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BOTTA E RISPOSTA
Dal municipio comunque si affrettano a smentire l'ipotesi di un presunto positivo al Coronavirus tra i lavoratori, malgrado le voci insistenti sulla sospetta chiusura temporanea della sede del consorzio napoletano Luna, responsabile dell'assistenzialismo cittadino. Lo stesso sindaco Giorgio Zinno, interpellato sulla questione in quanto massimo responsabile della sanità sul territorio, delinea i contorni della vicenda: «Non è stato effettuato alcun tampone, si tratta di test sierologici programmati per alcuni dei nostri dipendenti - spiega - Ho chiesto di sottoporre a tali verifiche tutte le persone che lavorano, direttamente o indirettamente, per il Comune: speriamo di esserne in grado quanto prima. Esami svolti in municipio? Una pura questione di praticità logistica a cui l'Asl ha fornito l'ok. Per tutti - rassicura infine il primo cittadino - l'esito è stato negativo». La leggerezza con la quale sarebbe stato trattato un episodio che vedrebbe tra i protagonisti anche gli operatori domiciliari di una cooperativa non è comunque andata giù alle forze politiche di opposizione, le quali stanno addirittura valutando l'ipotesi di una mozione di sfiducia da presentare in Consiglio. «Valuterò all'esito delle risposte che mi verranno fornite ogni azione utile a preservare l'incolumità di dipendenti comunali e cittadini sangiorgesi - chiosa Migliano - Avverto per me e la mia famiglia un profondo senso di insicurezza a ritrovarmi nelle mani di chi amministra in maniera così superficiale e incosciente la sicurezza di tutti noi».

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