Corrono gli atleti della Nato,
​Ercolano città chiusa a sorpresa

Corrono gli atleti della Nato, Ercolano città chiusa a sorpresa
di Francesco De Sio
Lunedì 21 Ottobre 2019, 08:57
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Come un piatto d'alta cucina, forse leggermente avaro di sale. Ieri mattina la città di Ercolano ha ospitato un'inedita giornata di sport e aggregazione con la «Mount Vesuvius Race 2019», la gara podistica organizzata dal contingente britannico della Nato con il patrocinio dell'ente locale. Un appuntamento trentennale che per la prima volta ha visto i nastri di partenza di fronte all'ingresso principale del parco archeologico ercolanese. In marcia verso il traguardo fissato a «quota mille» oltre 400 atleti da 29 diversi paesi, con un percorso diviso in tre tappe da 12, 5 e 2 chilometri. A fare gli onori di casa, il direttore degli scavi Francesco Sirano. Dopo i saluti del vicesindaco con delega allo sport Luigi Fiengo e del generale di divisione britannico Gary Deakin, la fanfara dei bersaglieri ha dato il via ai partecipanti alle 9 in punto.

 

POLEMICHE
«La strada verso il Vesuvio punteggiata da rifiuti? Per quello dovete parlare con il sindaco, è un discorso - ci ha detto Fiengo - che esula dalla mia delega. Sono stati fatti controlli ed elevate sanzioni alla ditta responsabile della raccolta. L'idea di partire oggi da Ercolano è nata da una nostra richiesta inoltrata l'anno scorso che la Nato ha accettato di buon grado. Probabilmente gli stranieri hanno più a cuore le nostre eccellenze paesaggistiche rispetto ad alcuni concittadini». Se da un lato il sole primaverile e il respiro internazionale dell'evento hanno illuminato la mattinata di via IV Novembre, dall'altro il dispiegamento di forze messo in campo da polizia, agenti della Municipale e protezione civile si è imposto sulla domenica dei residenti. Questioni di sicurezza e ordine pubblico - vista la partecipazione di numerosi alti ufficiali Nato - che non hanno permesso alla gara di ricevere la giusta pubblicità nel circondario. Persino lungo il tragitto off limits le uniche tracce di avviso della mezza maratona erano da ricercare in fogli A4 affissi qua e là su qualche lampione, a segnalare l'interdizione mattutina del percorso da contrada Osservatorio fino all'ultimo parcheggio del Gran Cono. «Siamo venuti dall'Umbria a trovare alcuni amici, volevamo sfruttare le ultime belle giornate per una gita sul Vesuvio, ma non è stato possibile» racconta una famiglia bloccata all'altezza della rotonda presidiata dagli agenti a cinque chilometri dal traguardo. «Perché la strada è chiusa? Chi deve passare?» chiedono praticamente tutti. «La Nato a Ercolano? A saperlo avremmo presenziato almeno al via» commentano altri. E in effetti la gara podistica non ha praticamente avuto alcuna cassa di risonanza: la stessa partenza è stata accolta con sorpresa e curiosità dagli occhi dei pochi passanti ignari. Un potenziale di richiamo enorme dissipato in nome della sicurezza. Lungo il percorso non sono poi mancati, qua e là, angoli di degrado a macchiare la superba cornice del panorama dell'altura. Qualche attimo di tensione si è registrato anche al passaggio di un'auto con a bordo un'anziana da trasportare al Maresca, a cui era stato inizialmente negato il passaggio. Esperienze utili, chissà, a migliorare la prossima edizione. Vincitore della 12 chilometri l'italiano Alfonso Manzo, in servizio presso l'ottavo reggimento bersaglieri a Caserta e appartenente alla brigata Garibaldi. Prima tra le donne, l'insegnante archeologa Gioconda Di Luca.
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