Così la clinica privata truffava il Ssn: coinvolta la Campania, quattro arresti

Così la clinica privata truffava il Ssn: coinvolta la Campania, quattro arresti
Martedì 13 Marzo 2018, 09:08 - Ultimo agg. 13:56
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Enorme truffa al Servizio Sanitario Nazionale effettuata da una clinica privata. Cartelle cliniche modificate per ottenere rimborsi maggiori - anche indicando fittiziamente interventi mai effettuati o complicazioni inesistenti - e dispositivi medici acquistati con aumenti considerevoli dei costi, fino a maggiorazioni del 900% del prezzo, per ottenere profitti e dimostrare prestazioni maggiori dell'Istituto clinico lucano, una struttura sanitaria privata convenzionata di Potenza: quattro persone sono finite ai domiciliari, stamani, al termine delle indagini della Procura per l'inchiesta «Ricoveri ordinari».

I particolari delle indagini sono stati illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, dal procuratore aggiunto Francesco Basentini, dalla pm Veronica Calcagno e dal tenente colonnello dei Nas, Vincenzo Maresca. I carabinieri hanno eseguito stamani quattro ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dell'amministratore unico della clinica, Walter Di Marzo (di Portici), per due chirurghi della struttura sanitaria, Mario Muliere e Paolo Sorbo (salernitano), e per un medico dell'Asp, Archimede Leccese. È stato invece disposto il divieto di dimora per il direttore sanitario della clinica, Lorenzo Tartaglione (di Lauro, in provincia di Avellino), e per il direttore amministrativo, Giuseppe Rastelli. Le indagini riguardano gli acquisti e le cartelle cliniche, tra il 2014 e il 2016: dalle indagini è emerso un meccanismo di falsificazione dei documenti, in alcuni casi «addirittura grossolano» - ad esempio con interventi di idrocele effettuati su donne - e con un numero elevato di complicazioni rispetto alla media degli interventi chirurgici: la Guardia di Finanza ha invece scoperto una truffa negli acquisti, con aumenti considerevoli dei costi. Le indagini sono partite da una denuncia dell'Azienda sanitaria di Potenza, che ha anche emesso un procedimento disciplinare nei confronti del medico che effettuava i controlli.
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