Da Così parlò Bellavista alla realtà: la truffa 2.0 del resto in Tangenziale

Denunciato un uomo: otturava le bocchette dei caselli automatici

Da Così parlò Bellavista alla realtà: la truffa 2.0 del resto in Tangenziale
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 28 Dicembre 2022, 08:58 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 09:35
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«Il 27/12/82 alle ore 13.15 una pattuglia della Stradale di servizio sulla tangenziale sorprendeva gli imputati Sorrentino Pasquale e Sorrentino Vincenzo, i quali approfittando dello sciopero degli addetti ai caselli si sostituivano ai medesimi e riscuotevano il pedaggio degli automobilisti in transito procurandosi ingiusto profitto». Esattamente quarant'anni dopo, il 27/12/2022, ricompare la truffa ai danni della Tangenziale di Napoli, ma stavolta nella realtà e in modalità 2.0. Rispunta, ma stavolta come un fatto di cronaca vero e proprio, l'indimenticabile scena di Così parlò Bellavista, pellicola cult di Luciano De Crescenzo, in cui i fratelli Sorrentino (i Fatebenefratelli) finiscono a processo perché accusati di farsi pagare il pedaggio dagli automobilisti in transito dopo che i due si erano riparati dalla pioggia piazzandosi proprio sotto al casello della tangenziale. La truffa comminata ieri, ancora una volta sulla tangenziale, è invece ancor più machiavellica.

Chissà se l'uomo che ieri è stato sorpreso dalla polizia stradale di Fuorigrotta ha preso spunto, quarant'anni dopo, proprio dal genio di Luciano De Crescenzo. L'uomo, di circa 50 anni, aveva escogitato di posizionare dei calzini oppure dei rotoli di carta nelle bocchette automatiche dei caselli. In questo modo gli automobilisti sprovvisti di monete che pagavano al casello presso le casse automatiche non riuscivano ad ottenere il proprio resto. A tarda sera o alle prime luci del mattino provvedeva infatti lo stesso uomo a prelevare tutto il resto non consegnato nel corso della giornata. Uno stratagemma che è andato avanti per quasi l'intero mese di dicembre, l'uomo rimuoveva i calzini o i rotoli di cartone all'interno delle bocchette e poi con un secchiello recuperava tutte le monete non distribuite agli automobilisti. Con questo sistema la polizia stradale ritiene che il truffatore abbia racimolato, monetina su monetina, diverse centinaia di euro. Stavolta il ladro di monete ha fatto tutto da solo senza neppure la necessità di avere una collaborazione da parte di un fratello come avveniva in Così parlò Bellavista.


La polizia stradale è intervenuta dopo una miriade di segnalazioni di automobilisti che scrivevano e telefonavano a Tangenziale di Napoli per reclamare il resto mancante alle macchinette. Dopo così tanti reclami i dirigenti della società hanno quindi segnalato il problema alla Stradale che con i suoi investigatori ha risolto l'arcano.

Il personale della polizia ha infatti riscontrato numerose manomissioni alle bocchette di corresponsione del resto in moneta nelle piste per il pagamento automatico del pedaggio. Moltissime quelle che erano state otturate. A quel punto gli agenti non hanno fatto altro che monitorare la situazione grazie alle numerose telecamere di videosorveglianza piazzate a ridosso dei caselli.

Increduli i poliziotti quando hanno visto un uomo dirigersi, per giunta a piedi, andare ritirare con un secchiello il resto dalle macchinette dopo aver rimosso calzini e pezzi di cartone dalle bocchette. Il ritiro avveniva sempre nelle ore notturne o all'alba. L'uomo, residente a Napoli, è stato quindi denunciato in stato di libertà per i reati di truffa e danneggiamento, oltre alla diffida di percorrere la Tangenziale di Napoli. Dovrà ora sottoporsi ad un processo, ma davanti ad un vero giudice e non al celeberrimo Marzio Honorato della pellicola bellavistiana. Chissà se a difenderlo potrà esserci l'ormai attempato e fantomatico «avvocato Cascione».
 

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