Napoli, bambino con diabete 1 si ammala di Covid: è il primo caso in Italia

Il primo caso in Italia al Santobono

Napoli, bambino con diabete 1 si ammala di Covid: è il primo caso in Italia
di Ettore Mautone
Giovedì 8 Aprile 2021, 23:56 - Ultimo agg. 9 Aprile, 18:10
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È stato un Sabato Santo difficile e impegnativo per Marco e la sua famiglia (il nome è di fantasia), un bambino di 7 anni della provincia di Napoli giunto al pronto soccorso del Santobono alla vigila di Pasqua, in condizioni cliniche diventate rapidamente molto critiche a causa della sindrome «Mis-C». Questo quadro clinico infiammatorio si sviluppa dopo un’infezione, talvolta asintomatica, da parte di Sars-Cov-2 ed è caratterizzato da un edema generalizzato e danni a vari organi. Una forma insidiosa che, se non fronteggiata subito e adeguatamente trattata, può evolvere in situazioni drammatiche e prognosi infauste. Ad occuparsi con successo delle cure di Marco è stato il gruppo di medici dell’emergenza del Santobono guidato da Vincenzo Tipo che ha sviluppato, nel corso della pandemia, un vero e proprio protocollo di cura per queste forme morbose su base immunitaria, impiegando farmaci biologici (anti-interleuchine 1) e cortisone. In questo caso, tuttavia, la cura è stata complicata dal diabete di tipo 1, la forma autoimmunitaria della malattia di cui il piccolo è affetto. II cortisone, a causa di ciò, è controindicato proprio perché il farmaco influenza la glicemia. 


Sono, dunque, entrati in gioco i diabetologi dell’Università Vanvitelli guidati dal professore Dario Iafusco che già aveva in cura il piccolo e che, attraverso aggiustamenti della terapia insulinica, hanno consentito l’uso del farmaco. Un lavoro di squadra andato avanti nei giorni di Pasqua con notevole impegno clinico delle due strutture e che ha dato i risultati sperati: il bambino ha superato la fase critica ed è in netta ripresa. 

La difficoltà di cura si è sposata con l’unicità del caso: Marco è infatti il primo paziente in Italia affetto da diabete autoimmune di tipo 1 ad aver sviluppato il Covid e la sindrome post-Covid infantile. È documentata, infatti, una sorta di protezione immunitaria di questi pazienti che risultano resistenti all’infezione, e in generale ai virus, proprio in virtù della maggiore reattività del sistema di difesa dell’organismo.

Un caso che rappresenta, quindi, l’eccezione che conferma la regola. «Notoriamente questi piccoli pazienti, ma anche gli adulti, in quanto affetti da diabete di tipo 1, malattia che discende da un particolare assetto del sistema immunitario - avverte Iafusco, docente ordinario della Vanvitelli - sono protetti dall’infezione. Abbiamo pubblicato lavori scientifici in merito ed è esperienza comune a livello internazionale. Anche nelle epidemie di ebola il personale sanitario che veniva impiegato nelle zone focolaio era appunto affetto da diabete di tipo 1 in virtù della maggiore protezione contro i virus. Il rovescio della medaglia è la reattività anche contro i tessuti propri. Nel caso del diabete di tipo 1 indirizzata all’organo endocrino che nel pancreas produce l’insulina causandone un deficit».

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«Il bambino - racconta Tipo - è giunto alla nostra attenzione con un quadro drammatico di classica infiammazione da “Mis C”, ossia febbre elevata e persistente, pressione bassissima, edema generalizzato. E il nostro intervento era reso più complesso dalla concomitante presenza di diabete. Ci siamo messi subito in contatto con i colleghi della Vanvitelli e seguito di ora in ora l’evoluzione della situazione. La sera di sabato e anche la domenica di Pasqua l’abbiamo passata al letto del paziente. Abbiamo deciso di infondere il farmaco biologico, contro l’interleuchina 1 che usiamo di solito sottocute, per endovena, affinché avesse un più rapido effetto. Insieme ai dialettologi della Vanvitelli abbiamo usato anche il cortisone compensato dall’insulina». Ieri mattina l’ennesimo briefing: i medici sono soddisfatti. «Abbiamo 5 casi Covid al Santobono - aggiunge Tipo -, 36 quelli curati finora». Tra loro, il bimbo col diabete. «Un caso - conclude Iafusco - che deve fare da sprone alla vaccinazione dei soggetti affetti di diabete di tipo 1 sia da 16 a 18 anni, che prenotiamo ed eseguiamo direttamente nei policlinici, sia degli adulti che rientrano nella categoria dei fragili e praticano il vaccino Pfizer. Negli under 16 è indicata invece la vaccinazione dei genitori».
 

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