Vaccino Covid a Napoli, verifiche su cinquemila sanitari che hanno «disertato» la dose

Vaccino Covid a Napoli, verifiche su cinquemila sanitari che hanno «disertato» la dose
di Maria Pirro
Mercoledì 10 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 16:29
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Disertori nella lotta al Covid. Scattano le verifiche su medici e gli operatori, circa 5mila, che hanno prenotato il vaccino, ma poi non si sono presentati per l’iniezione; mentre slitta a sabato il via alla campagna per gli 80enni napoletani. Resta infatti una priorità immunizzare il personale al lavoro negli ospedali, nelle case di cura convenzionate e nelle cliniche private: 6mila i restanti, di cui 2mila oggi sono stati convocati alla Mostra d’Oltremare, gli ultimi nell’elenco dei 25mila, fino alla lettera Z. Ma anche ieri ne sono arrivati meno di 1200 su oltre 2000 invitati (dopo gli odontoiatri e i libero professionisti, anche gli informatori scientifici). Stessa media dei giorni precedenti. Anzi, dagli inizi di febbraio l’adesione effettiva è stata del 60 per cento. 

Tra i 4.000 e i 5.000 iscritti nella piattaforma Asl al momento risultano «assenti ingiustificati». E finiscono all’esame. «Nel week-end ho intenzione di estrarre tutti i nomi di quanti non sono venuti per la prima e la seconda dose e verificare il perché e per come e tirare le somme», annuncia il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. «Anche per questo, è meglio partire un giorno dopo che un giorno prima.

Con le idee molto più chiare», aggiunge, riferendosi al rinvio della profilassi per i più fragili. Ai 24.207 prenotati in città (132.201 in Campania) va il farmaco Moderna, in consegna oggi.

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In realtà, il manager avrebbe voluto convocare già ieri i primi 400 anziani (40 per ciascun distretto sanitario, in segno di equità), fissando gli appuntamenti per venerdì in modo da dare a tutti la possibilità di organizzarsi in anticipo. Un segnale di attenzione, considerate le difficoltà negli spostamenti, dovute all’età, soprattutto per i residenti nella zona orientale distanti da Fuorigrotta, dove si trova l’unico centro per le iniezioni al momento in funzione nel capoluogo partenopeo (altri tre, quelli da allestire). Ma, in serata, gli inviti alla Mostra d’Oltremare non sono partiti anche a causa di questioni tecniche, indipendenti dalla azienda sanitaria, riscontrate nel trattamento dei dati registrati nella piattaforma regionale e solo in parte a disposizione degli addetti che devono compilare le liste degli over 80. Alcune informazioni sarebbero state trasmesse loro soltanto dopo aver mandato i messaggi automatici, rischiando di non tenere conto di differenti e legittime esigenze. Complicato, ugualmente, provvedere alle iniezioni a domicilio senza avere prima gli indirizzi e quindi tenere conto delle peculiarità del territorio cittadino in modo da organizzare il servizio. Un camper, ad esempio, non può entrare nei vicoli del centro storico. 

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Questi problemi non si riscontrano nell’area flegrea e domiziana, dove 800 anziani sono stati convocati oggi nei 16 centri di prossimità allestiti nelle palestre scolastiche, presso le parrocchie e in luoghi di straordinaria bellezza come la Casina Vanvitelliana. Accolti con caramelle e bottiglia d’acqua, sono 13200 al momento i prenotati su 44mila assistiti dall’Asl Napoli 2 Nord. Uno su tre, il numero rimane esiguo. «Questo fenomeno - fa notare il manager Antonio d’Amore - potrebbe essere determinato dalla scarsa diffusione delle tessere sanitarie di tipo Team, indispensabile per registrarsi sulla piattaforma della Regione. Il 50 per cento non la ha». Gabriele Peperoni, coordinatore dei geriatri nell’Asl Napoli 1 Centro e vicepresidente nazionale del Sumai, indica un altro paradosso. «C’è un accordo tra la Regione e gli specialisti ambulatoriali, rimasto sulla carta, per consentirci di effettuare direttamente la prescrizione di farmaci ed esami, come avviene già nel resto d’Italia. Evitare che soprattutto l’anziano debba andare dal medico di base per la ricetta è importante, oggi più di ieri, per ridurre i rischi di contagio e semplificare l’assistenza». 

Intanto, prosegue la programmazione: il piano dell’Asl Napoli 2 Nord prevede di passare da 800 a oltre 2500 punture al giorno in modo da riuscire a immunizzare tutti i nonnini entro metà di marzo. In parallelo, anche nell’hinterland continua la somministrazione del farmaco agli operatori sanitari e si definisce il calendario per il personale scolastico e le forze dell’ordine. Ai lavoratori under 55, considerati a rischio sono destinati i flaconi di AstraZeneca, attesi a giorni. 

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