Covid a Napoli, no vax muore a 37 anni. La mamma: «Siamo pentiti, vaccinatevi»

Covid a Napoli, no vax muore a 37 anni. La mamma: «Siamo pentiti, vaccinatevi»
di Ferdinando Bocchetti
Mercoledì 5 Gennaio 2022, 09:00 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 09:04
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Maria Teresa, la mamma di Giusy Barbato, la 37enne di Villaricca stroncata dal Covid due giorni fa, è straziata dal dolore. Si dice pentita di non essersi vaccinata e ora lo grida con forza. «Lo abbiamo capito tardi - spiega tra le lacrime - il vaccino è necessario».

La donna aveva contratto il virus, insieme a quattro componenti della sua famiglia, tra cui Giusy, poi deceduta - dopo alcuni giorni di ricovero - all'ospedale San Giovanni di Dio di Frattamaggiore. Le condizioni della 37enne erano sembrate gravi fin dal primo momento. Era stata ricoverata all'ospedale di Pozzuoli e poi - compresa la gravità della situazione - trasferita d'urgenza a Frattamaggiore, dove i medici erano stati costretti ad intubarla. «Non sono una no vax - tiene a chiarire Maria Teresa -. Non mi sono sottoposta alla vaccinazione perché ho diverse patologie e molte allergie. Aspettavo di fare tutti gli esami. Ora non c'è più tempo, anzi c'è stato tolto il tempo della nostra vita. Abbiamo pagato con la morte di Giusy - aggiunge la donna - Anche i miei figli si vaccineranno, dopo aver atteso il tempo previsto dalle disposizioni sanitarie. Ripeto, non siamo contro il vaccino ma avevamo solo paura. Troppe persone stanno morendo con il Covid e tutti giovani. Sono sconvolta». 

Maria Teresa ripercorre, poi, i drammatici momenti che hanno accompagnato il ricovero di Giusy: «Ogni giorno ricevevo una telefonata in cui mi veniva rappresentata la situazione.

Non ho mai smesso di credere in un miracolo. Quel miracolo che però non c'è stato. Pensavo fosse grave ma non fino a questo punto. Perdere una figlia è un dolore troppo grande, non si può spiegare». Prima del decesso di Giusy, la donna aveva lanciato un accorato appello sui social e chiesto aiuto alle istituzioni, facendo riferimento anche alla delicata situazione economica del proprio nucleo familiare. «Vogliamo aiuto, stiamo affrontando questo incubo da soli - aveva sottolineato - Non è giusto. Tra farmaci, visite mediche private e bombole d'ossigeno abbiamo speso tutto lo stipendio. Siamo soli a combattere contro questo virus». 

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L'Asl Napoli 2 Nord, dopo aver espresso il proprio cordoglio alla famiglia Barbato, ha voluto fare chiarezza sulla vicenda, sgomberando il campo da eventuali equivoci. «Dalla relazione di servizio dei medici che prendono in carico i pazienti a domicilio in quel territorio - si legge nella nota aziendale - è emerso che la famiglia era stata contattata il 22 e il 27 dicembre. Nella comunicazione del 22 era stato programmato un tampone per l'intera famiglia da eseguire il giorno successivo presso il casello di Giugliano. La famiglia non si era recata al casello per proprie problematiche e i medici erano riusciti nuovamente a contattarla solo grazie all'aiuto del medico di base, poiché l'unico recapito disponibile non risultava raggiungibile. Il 27 dicembre, a seguito del contatto telefonico, era stato comunque programmato un tampone di controllo per il 2 gennaio. Oggi (ieri, ndr) 4 gennaio è stata dichiarata la guarigione a seguito del tampone negativo dei familiari posti in isolamento domiciliare». La Asl chiarisce anche che «tutti i componenti della famiglia di G.B. sono stati più volte invitati a vaccinarsi senza esito».
Sui social in molti hanno voluto ricordare Giusy, i cui funerali si terranno nelle prossime ore. L'amica Mariarca scrive: «Mi hai distrutto amica mia, non ho parole per descrivere quello che sto provando. Mi hai spezzato il cuore». 

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