Covid e scuole, nel liceo più antico di Napoli pronte solo 29 aule su 44

Covid e scuole, nel liceo più antico di Napoli pronte solo 29 aule su 44
di Mariagiovanna Capone
Sabato 29 Agosto 2020, 11:30 - Ultimo agg. 11:38
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È il primo liceo-ginnasio laico di Napoli e di tutto il Mezzogiorno. Inaugurato il 10 marzo 1861 da Paolo Emilio Imbriani, si formarono Libero Bovio, Salvatore di Giacomo e in epoca più recente Riccardo Muti. Tutti i licei napoletani sono nati come succursali del Vittorio Emanuele II di via San Sebastiano, oggi unito al liceo Garibaldi di via Pecchia, che nel 1902 rappresentò una succursale dove inviare «l'esuberante popolazione scolastica» della sede centrale. Con quel trattino nel liceo Vittorio Emanuele II-Garibaldi finalmente c'è un'unità non storica ma nella stessa guida, affidata alla dirigente Valentina Bia. Come tanti edifici storici il liceo vive un momento di difficoltà per l'avvio dell'anno scolastico 2020/2021. Ma a mettere il bastone tra le ruote c'è l'indisponibilità di molte aule ancora in ristrutturazione che imporrà alla dirigente Bia una ridistribuzione di 5 classi al Garibaldi, dove pure, tra aule inagibili e altre di dimensioni ridottissime, fa fatica a proporre una didattica in presenza per tutti i circa 880 studenti. «In totale tra le due sedi sono disponibili 29 aule mentre le classi formate sono ben 44» spiega la dirigente che a inizio agosto ha ricevuto una diffidata da Città Metropolitana (proprietaria degli edifici) per non aver permesso un trasloco in nove aule del Garibaldi, assegnate al Genovesi, che pure ha lavori straordinari in sede.

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A mettere il bastone tra le ruote sono i lavori nella sede di via San Sebastiano, interrotti per la scoperta di affreschi in alcune aule ora sotto tutela della soprintendenza, che ha imposto una variante al progetto iniziale. In una situazione normale, con tutte le aule disponibili, la dirigente Bia poteva fare affidamento su un totale tra le due sedi di 56 aule, più che sufficienti per le 44 classi. Ma in realtà ora ne sono disponibili appena 29. Nella sede centrale la dirigente poteva fare affidamento su 31 aule disponibili, e coi lavori presenti ne ha agibili appena 8. Al Garibaldi invece ha 25 aule ma tra quelle inagibili per infiltrazioni e altre piccole ne sono disponibili 21. «Tra le due sedi ho aule appena sufficienti per lo sdoppiamento delle 44 classi. È quindi impensabile allo stato attuale pensare ad assegnarne 9 al Genovesi». Se pure i lavori in via San Sebastiano finissero in tempo per il 14 settembre, la dirigente dovrà ridistribuire 5 classi al Garibaldi e potrebbe tirare il fiato. Il delegato alla Scuola di Città Metropolitana, Domenico Marrazzo ha assicurato che «i lavori termineranno in tempo utile» mentre l'assegnazione delle 9 aule del Garibaldi al Genovesi «è stato stabilito lo scorso ottobre e si tratta di una soluzione temporanea ma necessaria».
 


Nella vicenda interviene anche Alfredo De Simone, presidente del Consiglio d'istituto del liceo classico Vittorio Emanuele-Garibaldi che parla di «studenti già penalizzati in passato per via di decisioni di Città metropolitana come la palestra che avevamo in comune con il Convitto nazionale, e che ora impone ai ragazzi un tour de force in un palestra privata che ci ospita. Chiediamo un comportamento più consono in favore degli studenti: le aule del Garibaldi servono prima di tutto agli studenti del Vittorio Emanuele».

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La dirigente Bia ha programmato una didattica in presenza per tutti. «Ci sarà un orario ridotto per le prime due settimane e poi turnazioni solo la mattina, confidando che per fine mese potrò avere tutte le aule in via San Sebastiano e portando comunque 5 classi nella sede del Garibaldi». Riguardo l'organico Bia conferma che «tutta la pianificazione dell'organico di diritto è ancora scoperto.
Ho ancora cattedre non assegnate, e solo dopo vedrò quanto mi spetta di organico aggiuntivo per Codiv. Stesso discorso per i collaboratori scolastici che rispetto allo scorso anno ne ho uno in meno». I banchi monoposto ordinati sono appena 100, «per sostituire quelli obsoleti». 

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