Covid a Napoli, tamponi a Capodichino: «Ok il test, ma lo facciano tutti»

Covid a Napoli, tamponi a Capodichino: «Ok il test, ma lo facciano tutti»
Venerdì 21 Agosto 2020, 15:12 - Ultimo agg. 17:32
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Sono partiti oggi all'aeroporto di Napoli-Capodichino i controlli, con i tamponi, ai passeggeri provenienti dall'estero, e in particolar modo da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Tra i primi a sottoporsi ai controlli sono stati alcune passeggeri, per la maggior parte giovani e napoletani, provenienti da Mykonos. Poi quelli provenienti da Barcellona e infine i passeggeri di un volo partito da Malta. All'aeroporto di Capodichino sono state attrezzate due postazioni: la prima a ridosso del varco Arrivi e un'altra al terminal B. L'attività hanno visto impegnato il personale medico dell'Usmaf, il personale sanitario di tutte le Asl della Campania con il supporto dei volontari della Protezione civile regionale, del 118 e della Croce Rossa Italiana. All'esterno gli agenti della polizia di Stato.

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I passeggeri che hanno deciso di sottoporsi a controllo hanno dapprima compilato una scheda con i dati anagrafici e quelli relativi al soggiorno all'estero. Poi una volta raggiunte le due postazioni hanno effettuato il tampone, il cui risultato sarà pronto e comunicato direttamente agli interessati nelle successive 48 ore. Nell'attesa dell'esito i viaggiatori, come previsto dall'ordinanza del presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, andranno in isolamento fiduciario. La quarantena, ovviamente, sarà interrotta alla comunicazione dell'esito negativo del tampone.
 


All'aeroporto di Capodichino sono 14 arrivi gli aerei giornalieri provenienti dai quattro Paesi esteri con un flusso di circa 110 viaggiatori per volo. Tra i numerosi viaggiatori che hanno deciso di sottoporti al tampone anche una coppia di turisti spagnoli. Trentadue anni lui, trentaquattro lei sono entrati nella postazione accanto al varco Arrivi ed in pochi secondi hanno terminato tutte le procedure. Le operazioni stanno andando avanti, fino a questo momento, con regolarità. I tempi di attesa sono abbastanza contenuti.

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C'è chi dice che se avesse saputo non sarebbe partito, chi dice che i tamponi andrebbero fatti non solo ai turisti provenienti dall'estero ma anche a coloro che si sono recati in località turistiche di altre regioni italiane e chi sospirando afferma: «Cosa farò nel caso che sia positivo? Starò a casa altre due settimane e ne approfitterò per mettere in ordine un po' di cose». Sono diverse le reazioni dei viaggiatori in arrivo a Napoli. Tantissimi giovani provenienti da Grecia e a Spagna, più anziani quelli sbarcati dal volo in arrivo da Malta. Ma quasi tutti, in maniera ordinata, trascinando i bagagli, dopo il primo «triage» con la compilazione d una scheda, hanno raggiunto le postazioni dove il personale addetto - munito di tutti i dispositivi di protezione individuale - ha effettuato i tamponi. Tempi di esecuzione pochi minuti. Un paio di giorni quelli per avere il responso. «Se avessimo saputo prima non saremmo partite - dicono due donne residenti in provincia di Napoli provenienti da Malta e in attesa, al terminal B, di essere sottoposte a tampone - Eppure a Malta abbiamo evitato luoghi affollati e la situazione a noi è apparsa molto tranquilla».
 
 

Non mancano coloro che però, pur sottoponendosi al tampone, criticano quanto disposto «Si deve fare il tampone? Va bene. Lo facciano tutti e non solo quelli provenienti dall'estero ma anche coloro che si sono recati in altre località turistiche italiane», dice un uomo di mezza età mentre è in attesa del tampone fa avanti ed indietro spingendo nervosamente il suo trolley.

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