Covid a Napoli, riapre l'ospedale del Mare: «È la risposta alla quarta ondata»

Covid a Napoli, riapre l'ospedale del Mare: «È la risposta alla quarta ondata»
di Ettore Mautone
Lunedì 22 Novembre 2021, 07:03 - Ultimo agg. 16:32
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Riapre i battenti, da oggi, il Covid center dell'Ospedale del mare. Si tratta di 47 posti letto, 39 di degenza ordinaria e 8 di sub intensiva, ricavati nella ex unità di day surgery del presidio di Napoli est già impegnata a più riprese durante le varie ondate pandemiche. I posti sono rimodulabili a piacimento in base alle necessità. Day surgery che era da poche settimane tornata ad accendere i motori con la novità della direzione affidata ad Angelo Sorge a sua volta proveniente dal San Giovanni Bosco. Un'eccellenza che torna a sacrificarsi appoggiandosi ai vari reparti di area chirurgica. Responsabile e coordinatore dell'unità operativa Covid dell'Ospedale del mare è sempre Giuseppe Noschese, un medico che ha una competenza specifica nel campo delle emergenze con un passato da coordinatore del trauma center del Cardarelli. Proprio Noschese, nell'incidente del bus precipitato a Capri quest'estate, ha coordinato la logistica e l'organizzazione dei soccorsi. L'ospedale del mare torna in assetto di guerra per fronteggiare il previsto aumento dei flussi di malati a fronte del Loreto e del San Giovanni Bosco non più inseriti nella rete Covid ma tornati a funzioni ordinarie sebbene rimaneggiati nel personale e attivi a scartamento ridotto. Il Loreto con le sole funzioni di area medica e il San Giovanni Bosco orfano del Pronto soccorso ancora al palo dallo scorso giugno.

«Riprendiamo le attività Covid all'Ospedale del mare - sottolinea il manager della Asl Ciro Verdoliva - l'obiettivo è rispondere ad un eventuale aumento della pressione epidemiologica sperando che non arrivino pazienti da ricoverare».

Finora l'unico punto di riferimento per i pazienti infettivi in città è stato il Cotogno che attualmente è in equilibrio tra nuovi ingressi e dimissioni con pochissime unità di posti letto libere. Su 115 degenze attive in questa fase (su 287 in totale che assolvono anche all'assistenza infettivologica di altre branche) i posti non occupati sono 3 o 4 in degenza ordinaria, altrettanti in subintensiva e uno solo in rianimazione. Al netto della residua ricettività dei due policlinici (per un totale di una decina di unità Covid) se dovesse verificarsi una nuova ondata anche il Cotugno è pronto a riconvertire interi reparti.

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La riattivazione del Covid center dell'Ospedale del mare è dunque una necessità su cui è arrivata una nota aspramente critica dei sindacati della dirigenza medica che avrebbero voluto essere consultati e comunque propensi a lasciare Covid free l'Ospedale del mare con un'opzione preferenziale per il Loreto dove i pazienti sono pochissimi, la rianimazione vuota a fronte di decine di medici e infermieri sottoutilizzati. Sull'attuale impiego a mezzo servizio del Loreto sono accesi anche i riflettori della Consulta popolare e dei Comitati di quartiere che invece chiedono che l'ospedale imbocchi la strada della riattivazione piena come Dea di I livello previsto dal Piano ospedaliero. Ieri, intanto, sono stati 128 i nuovi contagi registrati in città - di cui circa il 50 per cento vaccinati con doppia dose - su circa 5mila tamponi, per un tasso di positività ai test del 2,52 per cento, 112 gli asintomatici e 16 i sintomatici di cui uno ha avuto necessità del ricovero in ospedale (non vaccinato), un deceduto (al Covid center specialistico del Cardarelli). Tre, infine, i pazienti asintomatici in quarantena, nel Covid residence prospiciente l'Ospedale del mare per oltre 2200 pazienti attualmente positivi di cui 103 assistiti a domicilio. 

Intanto si procede sul fronte delle vaccinazioni: ieri sono state 1.750 le terze dosi somministrate. Il personale sanitario vaccinato con due dosi ammonta a 28.681 unità di cui maturi per la terza dose (sono passati 6 mesi dalla seconda) sono 23.763, le terze dosi somministrate 15.595 pari a 65,6%. Il personale scolastico vaccinato con due dosi è fatto di 20.156 individui di cui maturi per la terza dose sono 15.175 a fronte di terze dosi somministrate per soli 3.398 di essi pari al 22,4%. Sulla popolazione generale il totale che ha effettuato due dosi e sono pronti per la terza sono 133.071 a fronte di terze dosi somministrate 51.325 pari al 38,57%. C'è insomma molta strada da fare per mettersi in linea con il completamento delle dosi booster. 

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