Calcio, a Napoli partite abusive: ​i trucchi per evitare i controlli

Calcio, a Napoli partite abusive: i trucchi per evitare i controlli
di Valentino Di Giacomo
Martedì 9 Febbraio 2021, 23:50 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 11:22
5 Minuti di Lettura

Vaccino Covid a Napoli, verifiche su cinquemila sanitari che hanno «disertato» la doseA scuola c’è lo slalom tra disinfettanti, mascherine, banchi a rotelle, turnazioni impossibili per provare a contenere i contagi da coronavirus. Al pomeriggio c’è invece il «liberi tutti» perché sui campetti di calcio si organizzano partite e partitelle in barba ad ogni protocollo o regolamento al punto che in alcune scuole calcio sono scoppiati da più parti focolai tra i ragazzi. A Napoli sono diverse le società sportive che non rispettano le regole: dovrebbero essere aperte solo per fare attività individuale all’aria aperta, ma ormai da settimane la maggior parte organizza anche le partite e c’è persino chi mette in piedi dei mini-tornei tra scuole calcio. È completamente saltato il tappo nonostante, quasi ogni giorno, le forze dell’ordine procedono ad effettuare dei controlli. Un fenomeno, quello delle partite abusive, difficile da controllare anche per agenti e militari dal momento che diventa complesso entrare in incognito all’interno delle strutture sportive perché all’ingresso - proprio con l’obiettivo (o la scusa) di contingentare gli accessi a causa del Covid - ci sono rigorosi controlli che fanno entrare solo i genitori o i parenti stretti dei ragazzi e poi vengono chiusi i cancelli per evitare occhi indiscreti.

È dallo scorso ottobre che l’ormai ex ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, aveva fissato i paletti. «Sono consentiti nelle scuole calcio - aveva detto - gli allenamenti degli sport di squadra ma solo in forma individuale.

Per fare un esempio: la squadra di una scuola calcio di giovanissimi o pulcini potrà continuare ad allenarsi, ma senza giocare partite». Nulla di tutto questo avviene nella maggior parte delle scuole calcio napoletane dove ormai le partitelle si giocano eccome. Una settimana fa al campo “Denza” della “Academy Posillipo” - affiliata Juventus - qualche partita la si è giocata e con un bel po’ di pubblico sugli spalti, come si evince dalla foto che pubblichiamo accanto. La stessa scuola calcio di Posillipo ha poi organizzato la settimana scorsa un raduno con lo scouting della Juventus Academy, pur segnalando che tutto si è svolto «nel pieno rispetto delle regole». 

Ma è solo una punta dell’iceberg: il fenomeno delle partitelle è ormai realtà su quasi tutti i campi sportivi napoletani e della provincia. Al punto che ormai si è attivato tra i mister una sorta di spionaggio incrociato con tanto di telefonate ai commissariati di polizia per andare a verificare se le altre scuole calcio fanno giocare le partite. Un fenomeno grottesco se si pensa che in ballo c’è la vita e la salute di tante famiglie dove i ragazzi potrebbero portare i contagi dopo qualche ora ad esercitarsi giocando vere e proprie partite. 

Per evitare responsabilità dirette - anche grazie a genitori consenzienti che, in fondo, pagano una retta e vogliono quindi vedere i propri figli giocare - le società hanno pure ideato delle liberatorie che li assolvono dalle conseguenze delle partitelle «in caso di focolaio da Covid». Del resto sarebbe comunque impossibile dimostrare scientificamente con certezza dove i contagi possano essere avvenuti.

Video

La storia è la stessa per la miriade di campetti a pagamento che organizzano partite di calcetto e calciotto per gli amatori di ogni età. Il Covid ha stremato queste attività che prima della pandemia riuscivano a fare affari d’oro tra singole partite e l’organizzazione di tornei. Lo stratagemma utilizzato per aggirare i controlli e continuare a giocare è trovare campetti in zone della città meno visibili oppure giocare il sabato e la domenica mattina. Il motivo? Basta leggere alcuni messaggi che girano sui gruppi Whatsapp degli appassionati. «Si può giocare il sabato o la domenica mattina, fin tanto che c’è la luce solare perché non accendiamo le luci e non attiriamo l’attenzione». Messaggi inviati ai clienti storici e fidati direttamente dai gestori del campo che ricordano: «Ormai tutte le strutture si stanno organizzando per far giocare (sotto forma di allenamento), come regola non si potrebbe, ma ormai le altre strutture stanno lavorando quasi a tempo pieno». La situazione è questa in quasi ogni zona della città e in provincia. Così, mentre ci si arrovella sul trovare soluzioni per far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza cercando di arginare i contagi, tutto viene vanificato al pomeriggio. Certo, le partitelle avvengono all’aria aperta, ma i contatti - come si è visto per i contagi che avvengono ogni settimana in serie A - ci sono lo stesso.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA