Covid a Napoli, sale il numero di ricoverati no vax: «Il 70% di chi si ammala»

Covid a Napoli, sale il numero di ricoverati no vax: «Il 70% di chi si ammala»
di Melina Chiapparino
Martedì 7 Dicembre 2021, 12:00 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 18:43
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A Napoli è in aumento la quota no vax tra le mura ospedaliere. La platea dei degenti, assistiti per Covid nei presidi cittadini, comprende un numero di non vaccinati che, ormai, è significativamente maggiore rispetto a chi si è sottoposto a prima e seconda dose. Per il momento, i ricoveri no vax in Terapia intensiva, risultano circoscritti a una percentuale modesta ma, in alcuni casi, la cura non è sufficiente a sconfiggere il virus come è accaduto a Cinzia e Francesca, due amiche e conviventi no vax, contagiate e entrambe uccise dal Covid.

Le donne, entrambe di Castellammare di Stabia, sono state stroncate dal Covid a due settimane di distanza l'una dall'altra dopo l'aggravamento delle loro condizioni all'ospedale Cotugno dove erano state trasferite.

Franca, la 71enne morta il 22 novembre, e Cinzia, la 54enne finita il 4 dicembre, erano state descritte da amici e conoscenti come convinte no vax. Attualmente, la scelta di dire no alle inoculazioni, accomuna la gran parte dei ricoverati per Covid nei nosocomi napoletani: i degenti no vax rappresentano il 70% dei pazienti ospedalizzati. All'interno di questa platea, l'8% riguarda ricoveri in Terapia intensiva e la media anagrafica dei pazienti Covid no vax si aggira intorno ai 66 anni con una lieve tendenza ad abbassarsi a 60, piuttosto che tendere a fasce di età over 70. I pazienti no vax ricoverati per Covid a Napoli, sono 112 compresi 9 degenti in Terapia intensiva su un totale di 163 persone assistite in ospedale. La sproporzione tra chi non ha la copertura vaccinale e chi, invece, si è sottoposto ad almeno una dose è evidente e, in particolare, emerge nello screening delle assistenze al Cotugno che, come principale ospedale di riferimento, contempla una maggiore disponibilità di posti letto. Nel presidio infettivologico, infatti, su 101 ricoverati per Covid, la quota dei no vax è di 74 degenti, di cui 6 in Terapia intensiva. La stessa sproporzione, a sfavore dei no vax, in ogni caso, è riscontrabile anche al Policlinico Federico II di Napoli, dove sono 25 i pazienti non vaccinati su un totale di 36 occupanti i posti letto per Covid. Al Cardarelli, nel padiglione M dedicato esclusivamente all'assistenza Covid, sono presenti 19 degenti, di cui 9 no vax e, tra questi, 3 in Terapia intensiva. Infine, all'Ospedale del Mare, unico presidio di riferimento per l'Asl Napoli 1 in merito a questa tipologia di ricoveri, ci sono 7 ricoverati per Covid, di cui 4 non vaccinati. 

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I dati non lasciano dubbi ma può essere utile soffermarsi su alcune precisazioni per interpretare numeri e percentuali. «I pazienti vaccinati, nella maggioranza dei casi, sono ricoverati non per la gravità della malattia ma per altre patologie oppure, nel caso dei ricoveri in sub intensiva sono molto anziani e con pregressi particolarmente gravi come tumori o scompensi cardiaci» ha spiega Anna Iervolino, direttore generale del Policlinico federiciano, indicando manifestazioni più severe nei non vaccinati. Anche Maurizio Di Mauro, direttore generale dell'Azienda dei Colli, che ha rilanciato l'appello «a vaccinarsi anche con le dosi booster e i richiami» ha precisato come «la gran parte dei ricoveri dei vaccinati siano da considerare facilmente gestibili e con dimissioni nel giro di pochi giorni».

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