Coronavirus a Napoli, gli infermieri Dylan e Luca: amore nato sul fronte Covid

Coronavirus a Napoli, gli infermieri Dylan e Luca: amore nato sul fronte Covid
di Antonio Menna
Lunedì 22 Febbraio 2021, 11:10
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Cupido con la mascherina Ffp2, e col gel sanificante, arranca ma colpisce duro lo stesso. Anzi, col distanziamento, deve tendere bene l'arco e non sprecare frecce, così quando la scocca lo fa con ancora più precisione. Facile incontrare qualcuno in tempo di pace: l'uscita con gli amici, il concerto, la serata in discoteca. Ma quando un virus decide di circolare col respiro, quindi con un bacio, di rendersi invisibile e insolente, di schiacciarsi tra le persone, allora il gioco della conoscenza e dell'innamoramento, la grande casualità, il match point della vita, si fa duro. Se poi arrivano le restrizioni, il coprifuoco, i Dpcm, le zone rosse e arancioni, l'anima gemella si spiaggia come una balena: può solo tormentarsi nella rete di una ricerca infinita. Eppure, anche in pandemia, se Cupido decide, Cupido colpisce. Ci si conosce e ci si innamora anche al tempo del Covid. Non sono i tempi del colera di Garcia Marquez. Non bisogna aspettare cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese, come il povero Florentino, la sua Fermina. Siamo nel millennio veloce: anche in pandemia si va online e per le spicce. Dal primo lockdown è un anno, e tanto è bastato a molti per incontrarsi, innamorarsi, stare insieme, perfino qualcuno prepararsi al matrimonio. Virus o no, la via dell'amore è sempre quella: uno sguardo, una parola, un pensiero, il sogno (per svegliarsi poi c'è tempo). Nascono così, come un segnale di resistenza nella speranza, queste storie d'amore che hanno intubato il virus, e messo in quarantena le restrizioni. A raccoglierle, proprio come dentro un desiderio di rinascere, ci ha pensato Airbnb, il noto sito globale di viaggi che incrocia oltre 7 milioni di alloggi privati in 220 Paesi con turisti di tutto il mondo. Un amore in lockdown, si chiama il concorso che la piattaforma ha lanciato per il mese di San Valentino, chiedendo a tutte le coppie nate durante la pandemia di raccontare la loro vicenda. Oltre 2mila le storie arrivate da tutta Italia, più di 130 dalla Campania. Ecco quelle più belle.

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Dylan e Luca

La prima storia d'amore in pandemia porta il camice.

Luca, 27 anni, e Dylan, 29 anni, sono infermieri. Bardati da capo a collo, passano ore interminabili nelle corsie del reparto di Medicina d'urgenza Covid dell'ospedale di Salerno. Aprile 2020, piena pandemia. «Mi è bastato poco per innamorarmi di lei - racconta Luca - una ragazza che sin da subito mi ha colpito per la sua dolcezza e la grande attitudine per il lavoro che svolgiamo. Ma conquistarla non è stato così semplice. All'epoca era fidanzata e in procinto di intraprendere un progetto di vita importante. Ma giorno dopo giorno siamo entrati sempre più in sintonia, abbiamo iniziato a confidarci l'un l'altro le paure che stavamo vivendo, facendoci forza a vicenda. Inutile dire che innamorarmi di lei è stata l'unica cosa bella dell'anno appena concluso».

Valentina e Gennaro 

La seconda storia arriva da Napoli, e galeotti sono stati quei primi momenti di lockdown durante i quali si cantava dai palazzi, come per darsi coraggio. Proprio durante uno dei riti collettivi, scocca la scintilla. «I nostri sguardi - racconta Gennaro - si sono incrociati per la prima volta il 17 marzo, quando, durante uno degli eventi dai balconi, la sorella di Valentina, una violinista, ha suonato We are the champions dei Queen. Sono stato subito catturato dalla musica e poi da Valentina che era anche lei affacciata, così ho deciso di contattarla su Instagram. Durante tutto il periodo del lockdown, ci siamo sentiti solo tramite telefono e visti attraverso le videochiamate. Ad aprile, ho preparato e appeso un romantico striscione con la scritta Valentina sei la mia libertà!. Amore a distanza fino al 4 maggio, quando ci siamo potuti finalmente abbracciare. Da quel momento non ci siamo più lasciati e a dicembre ci sposiamo».

Mariasofia e Matteo

Tra Napoli e San Giorgio a Cremano viaggia invece l'amore di due nuotatori, che si intravedono in piscina proprio quando tutto sta per chiudere. Sembra una beffa del destino ma loro decidono di rovesciare il tavolo. «Ho visto per la prima volta il mio amore - racconta Matteo - all'ultima gara prima del lockdown dell'8 marzo. Una gara di nuoto, la passione che accomuna entrambi. Durante i 40 giorni in cui siamo rimasti in casa abbiamo iniziato a parlare sui social e a conoscerci sempre più, parlando delle cose che amiamo di più di tutto entrambi, ovvero il nuoto e viaggiare - due passioni che ci accomunano molto. Ci siamo rivisti finalmente dopo il lockdown e da lì è stato un susseguirsi di emozioni. Ora finalmente nuotiamo insieme e speriamo di poter partire presto per trascorrere momenti magici e romantici da ricordare per tutta la vita. Tra i progetti che abbiamo sviluppato c'è quello di gareggiare insieme da Capri a Napoli, una delle gare più ambite di nuoto».

Cinzia e Gaetano

«Il 9 marzo - racconta Gaetano di Paestum - doveva essere il giorno del nostro primo appuntamento. Non fu così. In quello strano marzo di quel maledetto anno bisestile arrivò come un fulmine a ciel sereno il lockdown. La voglia di vederci era tanta. Non si poteva. Bisognava attendere. Dopo mesi di messaggi non stop, le restrizioni del lockdown si stavano allentando e decidemmo di vederci per un aperitivo. La seconda uscita fu a Cetara. Arrivò finalmente il momento dell'invito a cena. Ansia a mille. Il primo bacio. Poi la crisi. A Portici ci fu la svolta. L'estate è stata meravigliosa. La vacanza sorprendente. Le mille escursioni, faticose e avventurose. Ricordo la faccia pallida che feci sul ponte sportivo che facevamo ondeggiare. Ora c'è la consapevolezza di star vivendo insieme qualcosa di memorabile. La voglia di vivere mille e altre esperienze uniche».

Giovanna e Alessandro

Qui c'è un pudore antico, la storia sì ma la foto no, come a proteggere ancora un angolo della propria vita. E sia, vale la pena di vederla comunque questa improvvisa fioritura sul cemento. Acerra, condominio, anziani, solidarietà, amore. «Nel condominio dove abito - racconta Alessandro - c'era una coppia di vecchietti in quarantena in attesa del tampone. Un giorno sentii una voce femminile sul pianerottolo: una ragazza portava la spesa a quei vecchietti che non potevano muoversi di casa. La guardai dallo spioncino della mia porta di casa e la trovai bellissima. Un giorno lasciai un bigliettino sul tappeto dei due vecchietti per farlo trovare alla ragazza, dicendole che ero quello della porta accanto e trovavo il suo gesto molto caritatevole. Sul bigliettino c'era il mio indirizzo Skype. Lasciai tutto in mano alla sorte sperando di trovare, un giorno, la sua richiesta di amicizia. Una mattina di aprile la trovai e iniziammo a parlare. Ora stiamo insieme e abbiamo offerto un cesto di natale a quei vecchietti».

Assia e Lorenzo

«Ho conosciuto la mia Assia l'ultimo sabato, in discoteca, prima della chiusura del mondo. Bellissima, bionda, occhi azzurri che al buio della sala brillavano e mi guardavano di nascosto (ma io me ne accorgevo). Entrambi in quel locale per due distinte feste di compleanno, ci siamo guardati tutta la sera senza mai avere il coraggio di parlarci. Ma, per quanto all'uscita, mentre mi avvicinavo al parcheggio, le mie gambe volevano solo tornare indietro e allora, in un attimo, prima che lei salisse in macchina, le ho chiesto: Puoi dirmi il tuo nome?. Il giorno dopo l'ho cercata e trovata su Facebook, abitava a 20 chilometri dal mio comune. Ci siamo scritti per tutto il lockdown e alla fine, il 5 maggio, ci siamo finalmente visti e scambiati il primo bacio. Ancora oggi stiamo insieme, lei è il mio primo e spero ultimo grande amore. E mi ha aiutato a superare quei mesi bui e noiosi. Questa è la nostra semplice, bellissima storia». 

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