Covid a Napoli, riparte il drive in al Frullone: tamponi rapidi agli studenti

Covid a Napoli, riparte il drive in al Frullone: tamponi rapidi agli studenti
di Ettore Mautone
Martedì 23 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 17:15
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Funziona a pieno regime il drive-in per i tamponi al Frullone, presso la sede della Asl Napoli 1. Auto in fila, le tende azzurre e sotto una manciata di giovani medici delle Usca e di infermieri in tuta bianca sotto la pioggia battente. Ieri dalle 9 alle 13 hanno eseguito 390 tamponi a soggetti adulti nell'ambito delle attività di contact tracing. Al pomeriggio, invece, dalla 14,30 alle 18, è toccato a 332 tra docenti e ragazzi delle scuole dell'infanzia, primarie, medie e superiori nelle cui classi si è registrato qualche positivo e pertanto sottoposti ai controlli molecolari per disporre eventuali chiusure e passaggi in Dad (che scatta solo con tre positivi in una stessa classe). Tamponi che, secondo le nuove norme dettate dal ministero ed entrate in vigore dieci giorni fa, si fanno al tempo zero (quando si scopre un positivo) e si ripetono poi dopo cinque giorni. Sabato Manfredonia è un genitore di un alunno dell'Istituto comprensivo Alberto Mario di Piazza Sant'Eframo Vecchia. In macchina attende disciplinatamente il suo turno: «Siamo al secondo tampone avverte - che si fa dopo 5 giorni dal primo per rispettare gli eventuali tempi di incubazione. Dal centro non è una passeggiata ma è una trafila necessaria. Le scuole quest'anno sono aperte e per garantire i nostri ragazzi si fa anche questo». Più critica Laura Russo insegnante dell'istituto comprensivo Palasciano di Pianura: «Siamo al secondo tampone spiega facciamo il tempo pieno ma tra un tampone e l'altro senza sapere se una persona è o meno positiva si torna a scuola. Un sistema del genere finisce per incubare il virus perché non c'è tempestività o prudenza. Ritengo che i giorni tra il primo test e il secondo tampone di conferma debbano trascorrere in didattica a distanza. E invece si torna a scuola a tempo pieno e si genera confusione». 

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Qualche bimbo alla vista dei camici bianchi piange e si dispera ma il tampone è una procedura rapida e indolore. Carmine Russo, ex dipendente delle Ferrovie dello Stato, si ferma e racconta: «Mio figlio è in terza media alla Solimena dice ha 13 anni e mezzo ed è vaccinato ma alcuni ragazzi non sono ancora in età per fare il vaccino e ci sono intere famiglie che non sono vaccinate. L'accesso a scuola non è differenziato. Sono favorevole all'adozione del green pass nelle scuole. Il problema sono i no vax non i vaccinati». Tiziana Castello insegnante della scuola superiore Mazzini torna ad accendere i riflettori sul nodo del rientro a scuola tra un tampone e l'altro: «Che senso ha si chiede tornare tra i banchi quando ancora non si sa se i contatti sono negativi. Sono giorni cruciali in cui un contagio potrebbe trasmettersi e diffondere l'infezione prima che lo screening si sia compiuto. È stata fatta un po' di confusione». Maria Biglietti è la mamma di un alunno delle medie di 10 anni. È contenta della gestione generale. «Tutto ben organizzato spiega forse dislocherei questi drive-in anche in altri punti della città, come alla Mostra d'Oltremare dove ci sono gli spazi». Un plauso all'organizzazione generale viene anche da Luca Purricielli, che lavora alla Media Rossini: «Nessun appunto da fare, il disagio degli spostamenti va sopportato.

Siamo in una pandemia e tutti dobbiamo collaborare».

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