Covid a Napoli, contagiata bimba di dodici mesi: «Colpa della maestra no vax»

Covid a Napoli, contagiata bimba di dodici mesi: «Colpa della maestra no vax»
di Giuliana Covella
Giovedì 11 Novembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 19:05
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L'odissea di una bimba di un anno, va a scuola e contrae il Covid dalla maestra non vaccinata. Da qui l'appello dei genitori: «Vaccinatevi». Iscritta all'asilo nido di un istituto privato nel quartiere Chiaia, la piccola è in quarantena dal 25 ottobre con i genitori Francesca e Nicola Pezzullo. Il papà ha contratto il virus, la mamma invece è risultata negativa. Ma entrambi sono isolati in casa, dove dovranno restare fino al 13 novembre, data prevista per il prossimo tampone molecolare. E la coppia denuncia «l'assurdità di rendere obbligatorio per legge il vaccino ai bambini dopo i 12 anni piuttosto che al personale scolastico». Mentre il numero dei positivi in Campania sale a 493, stando alle ultime stime di ieri pomeriggio e nelle scuole i contagi sono in aumento: rispetto alla scorsa settimana si è passati da 85 casi a 152, continuano a non essere rari i casi di chi ha contratto il virus a contatto con persone non vaccinate. Com'è accaduto alla piccola alla fine del mese scorso. Febbre alta, mal di gola e dolori articolari che un bimbo di quell'età, com'è ovvio che sia, non riesce certo a spiegare a parole ai genitori. Sintomi che si sono manifestati dopo che la bimba è tornata a casa da scuola. Il calvario è iniziato lo scorso 25 ottobre, quando la madre e il padre hanno scoperto che la loro figlioletta di appena un anno aveva contratto il Covid. Ancor più amara la scoperta della causa: era rimasta contagiata dopo essere stata a contatto con una maestra no vax. Da quel giorno è iniziato l'inferno di bimba e genitori, che sono letteralmente chiusi in casa, dovendo attendere seguire il protocollo previsto per legge. 

«Mia figlia ha contratto il Covid all'asilo nido perché una maestra non vaccinata le ha trasmesso il virus».

Il suo sfogo Nicola lo aveva affidato a Facebook. «Quando siamo venuti a conoscenza della verità, - aggiunge - mia figlia ha passato una settimana d'inferno e tuttora ha tosse e raffreddore». Ma le difficoltà non si sono esaurite qui per la famiglia, dato che anche il papà al primo e al secondo controllo è risultato positivo: «Per stare vicino a mia figlia anch'io ho contratto il virus - spiega - Ecco perché vorrei parlare con tutti i no vax d'Italia e chiedere loro: lo sapete che il vostro egoismo sta creando danni incalcolabili? Lo sapete che i bambini ancora non possono vaccinarsi, quindi ve la state prendendo soprattutto con loro?». Ancora più amareggiata è sua moglie Francesca che, pur essendo risultata negativa al test, è stata costretta all'isolamento. «Premesso che sono giorni che ho dovuto rinunciare ad andare a lavoro - racconta - per evitare chiaramente il contatto con colleghi e altre persone, il fatto più assurdo è che quando abbiamo chiesto alla scuola di poter vedere il green pass della maestra che aveva contagiato nostra figlia, per verificare che si fosse sottoposta a tutti i tamponi previsti per legge, ci è stato negato per la privacy, come ci hanno detto». 

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Inoltre nella stessa scuola sono iscritti bambini che non hanno fatto il vaccino. «Questa è un'altra prassi sbagliata - incalza Francesca - perché la scuola, come tutte le altre, accetta anche bimbi di genitori non vaccinati. Chi mi dice che non possa essere un potenziale focolaio? Ecco perché è proprio la legge ad essere sbagliata e i nostri figli intanto rischiano la vita. D'altronde - aggiunge la giovane mamma - non possiamo cambiare istituto perché è l'unico asilo nido più vicino a casa e al mattino dovendo andare a lavorare non possiamo attraversare la città per raggiungerne un altro». Come se non bastasse Nicola ha una nonna di 99 anni, «da cui andiamo ogni settimana. Se fossimo andati a farle visita, l'avremmo esposta a un serio rischio». 

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