L'odissea di una bimba di un anno, va a scuola e contrae il Covid dalla maestra non vaccinata. Da qui l'appello dei genitori: «Vaccinatevi». Iscritta all'asilo nido di un istituto privato nel quartiere Chiaia, la piccola è in quarantena dal 25 ottobre con i genitori Francesca e Nicola Pezzullo. Il papà ha contratto il virus, la mamma invece è risultata negativa. Ma entrambi sono isolati in casa, dove dovranno restare fino al 13 novembre, data prevista per il prossimo tampone molecolare. E la coppia denuncia «l'assurdità di rendere obbligatorio per legge il vaccino ai bambini dopo i 12 anni piuttosto che al personale scolastico». Mentre il numero dei positivi in Campania sale a 493, stando alle ultime stime di ieri pomeriggio e nelle scuole i contagi sono in aumento: rispetto alla scorsa settimana si è passati da 85 casi a 152, continuano a non essere rari i casi di chi ha contratto il virus a contatto con persone non vaccinate. Com'è accaduto alla piccola alla fine del mese scorso. Febbre alta, mal di gola e dolori articolari che un bimbo di quell'età, com'è ovvio che sia, non riesce certo a spiegare a parole ai genitori. Sintomi che si sono manifestati dopo che la bimba è tornata a casa da scuola. Il calvario è iniziato lo scorso 25 ottobre, quando la madre e il padre hanno scoperto che la loro figlioletta di appena un anno aveva contratto il Covid. Ancor più amara la scoperta della causa: era rimasta contagiata dopo essere stata a contatto con una maestra no vax. Da quel giorno è iniziato l'inferno di bimba e genitori, che sono letteralmente chiusi in casa, dovendo attendere seguire il protocollo previsto per legge.
«Mia figlia ha contratto il Covid all'asilo nido perché una maestra non vaccinata le ha trasmesso il virus».
Inoltre nella stessa scuola sono iscritti bambini che non hanno fatto il vaccino. «Questa è un'altra prassi sbagliata - incalza Francesca - perché la scuola, come tutte le altre, accetta anche bimbi di genitori non vaccinati. Chi mi dice che non possa essere un potenziale focolaio? Ecco perché è proprio la legge ad essere sbagliata e i nostri figli intanto rischiano la vita. D'altronde - aggiunge la giovane mamma - non possiamo cambiare istituto perché è l'unico asilo nido più vicino a casa e al mattino dovendo andare a lavorare non possiamo attraversare la città per raggiungerne un altro». Come se non bastasse Nicola ha una nonna di 99 anni, «da cui andiamo ogni settimana. Se fossimo andati a farle visita, l'avremmo esposta a un serio rischio».