Covid a scuola, a Napoli è boom di contagi: in 15 giorni +36% alle elementari

Covid a scuola, a Napoli è boom di contagi: in 15 giorni +36% alle elementari
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 16:44
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I dati sulla scuola dell’Asl Napoli 1 sono allarmanti. In appena due settimane tra scolaretti e alunni della scuola d’infanzia e primaria c’è stato un incremento del 36 per cento, con un + 3 per cento in ventiquattr’ore relativo a dieci nuovi contagi sul territorio cittadino a cui però vanno aggiunti 91 compagni di classe in isolamento fiduciario, una maestra, 9 familiari positivi e altri 13 che attendono i risultati dei tamponi.

Ma a far balzare sulla sedia i componenti dell’Unità di crisi che ha fissato per venerdì una riunione urgente, è il quasi raddoppio in un giorno dei contagi tra gli studenti delle secondarie di primo grado che sono tornati appena da una settimana in presenza, che dal 6,7 per cento sono passati al 10, mentre quelli delle secondarie di secondo grado entrati ieri parzialmente in classe per gli scioperi ma che in gran parte hanno effettuato tamponi rapidi, la cifra è stazionaria passando dal 6,6 al 7 per cento. Il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva è assai preoccupato, gli aumenti in pochi giorni sembrano ricalcare l’andamento di ottobre, quando il presidente De Luca fu costretto a ordinare la chiusura.

E infatti a Palazzo Santa Lucia si studia una nuova ordinanza che fermi la presenza, da emettere nel fine settimana o al massimo la settimana prossima, se i dati dei contagi mostreranno incrementi ancora così repentini. L’ordinanza però dovrà essere in grado di resistere agli inevitabili ricorsi al Tar dei movimenti No Dad che ieri hanno festeggiato per la decisione in camera di consiglio del Tribunale amministrativo della Campania: confermato il decreto del gennaio scorso, che sospese l’ordinanza di chiusura della Regione, e a settembre si valuterà anche la richiesta risarcitoria proposta dagli avvocati di tre studenti. 

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«I positivi nella scuola ci sono, abbiamo un incremento negli ultimi 15 giorni pari al 33 per cento (secondo i dati emessi lunedì, ndr) tra gli alunni che hanno iniziato la scuola per primi. Mentre quelli delle superiori, che devono ancora rientrare a regime, sono sul 6-7 per cento, numeri contenuti proprio perché non sono ancora in presenza. Vedremo nei prossimi giorni cosa accadrà» spiega il direttore Verdoliva durante un intervento radiofonico. A preoccuparlo sono i contagi tra gli alunni più piccoli che continuano a trottare, ma anche e soprattutto quelli dei più grandi delle medie, coinvolti in pericolosi e lunghi assembramenti all’esterno delle scuole il 25 gennaio, che hanno visto un incremento del 10 per cento. «Non dobbiamo pensare ai numeri singoli dei contagi - ha proseguito Verdoliva – ma anche all’isolamento fiduciario dei compagni di classe e dei familiari che coinvolge circa 200 persone al giorno, tra i quali altri possibili positivi». I timori di un’altra escalation come quella di ottobre preoccupano i responsabili dei distretti e i vertici dell’Asl, e di conseguenza l’Unità di crisi. 

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I numeri sono così preoccupanti da mettere in allarme gli uffici della Regione Campania, dove si lavora alacremente per mettere a punto un’ordinanza a prova di ricorso al Tar. In Giunta se n’è già parlato, e il presidente ha chiesto di convocare sindacati e Unità di crisi in settimana. È stata fissata per giovedì la riunione coi sindacati per capire anche gli umori dei docenti all’interno delle scuole, mentre venerdì quella con l’Unità di crisi, ed essendo anche il giorno della diretta Fb del presidente Vincenzo De Luca, non è escluso che arriverà l’annuncio di una stretta sul fronte scolastico se i contagi continueranno a salire. Per la scuola di secondo grado ci potrebbe essere anche un piano B: verificare la possibilità di presenze sotto al 50 per cento o valide solo per le prime classi, composte da studenti che neanche si conoscono, poiché le richieste da parte delle famiglie per avere la Dad per studenti fuori dalle categorie fragili, arrivate sia alle scuole che in Regione, sono molto consistenti. Intanto è arrivata ieri pomeriggio la decisione in camera di consiglio del Tar che riproduce quanto già indicato nel decreto monocratico del 20 gennaio. «Il diritto all’istruzione e alla salute dei bambini e ragazzi campani sono in buone mani ed è stato stabilito che non sono in contrapposizione con il diritto alla salute del resto della popolazione». Così scrive sui social Sara Gandini, ricercatrice e docente in Epidemiologia tra le promotici del ricorso al Tar contro l’ordinanza di De Luca, insieme al gruppo scuole di Pillole di Ottimismo.
 

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