Covid in Campania, aumentano i contagi e De Luca pensa a una nuova stretta nelle scuole

Covid in Campania, aumentano i contagi e De Luca pensa a una nuova stretta nelle scuole
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 3 Febbraio 2021, 23:17 - Ultimo agg. 4 Febbraio, 18:44
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A Palazzo Santa Lucia da lunedì non si parla d’altro. Dopo le immagini del week end con giovani assembrati davanti ai locali chiusi senza mascherina e distanziamento, e affollamenti davanti agli ingressi delle scuole, il presidente Vincenzo De Luca pensa a una stretta. Teme un’impennata dei contagi che potrebbe vanificare i sacrifici finora portati avanti, così come teme che il contenimento dell’indice Rt, che ci tiene almeno per ora ancora in zona gialla, potrebbe superare quel margine ormai irrisorio e trascinarci in zona arancione. Gli innumerevoli focolai nelle scuole dell’area vesuviana e nel Giuglianese, in aggiunta al 36 per cento di positivi in appena due settimane a Napoli, impensieriscono il governatore della Campania che ha comunicato al suo entourage di stilare una nuova ordinanza.

Lo staff è già al lavoro ma stavolta De Luca ha preteso un documento a prova di Tar, che possa cioè far rimbalzare al mittente gli inevitabili ricorsi da parte dei coordinamenti No Dad, che già hanno vinto un round permettendo alle scuole primarie e secondarie di secondo grado di rientrare in classe con il decreto del 20 gennaio. La pubblicazione della nuova ordinanza regionale potrebbe esserci già domani, dopo la riunione con l’Unità di crisi fissata proprio per verificare se l’andamento delle curve dei contagi è tale da far temere il peggio. Oggi invece è previsto l’incontro con i sindacati per studiare invece come contenere i positivi nelle secondarie di secondo grado che sono rientrati per il 50 per cento lunedì, a parte chi ha aderito agli scioperi del movimento studentesco. I dati sulla scuola dell’Asl Napoli 1 continuano a mostrare un andamento in salita, con un picco per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado che ormai ha superato il 12 per cento dei positivi in appena otto giorni in presenza (è iniziata lunedì 25 gennaio). Gli assembramenti davanti agli ingressi, con genitori presenti sebbene i protocolli delle scuole prevedessero l’allontanamento immediato, e la presenza del solo studente a quel varco, ha spazientito i dirigenti che hanno rivolto la loro rabbia al presidente De Luca per l’assenza di forze dell’ordine. In questi giorni gli assembramenti sono stati meno evidenti ma continuano a esserci, e di conseguenza gli inevitabili contagi, come sta accadendo alla Poerio, Fiorelli, Verga, e altri. Infanzia e primarie invece cavalcano veloci toccando il 37 per cento, proprio come a ottobre.

I responsabili dei Distretti sanitari di base dell’Asl Napoli 1 hanno notato poi che i contagi si stanno riproponendo proprio nelle stesse scuole dei primi di ottobre, che portarono alla pubblicazione dell’ordinanza regionale di sospensione. 

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Nelle stanze di Palazzo Santa Lucia si lavora alacremente alla nuova ordinanza che potrebbe fermare la presenza, prima di tutto delle superiori, e poi delle classi dalla terza elementare alla terza media, ma se i dati sono critici non è escluso un blocco totale di una o due settimane. L’intenzione, almeno per ora, è quella di ricreare una situazione di equilibrio come quella di dicembre, dove i contagi si sono mantenuti su percentuali bassissime (sotto il 5 per cento) per poi aggiungere gradualmente classe dopo classe, guardando sempre i dati. La pubblicazione dell’ordinanza arriverà in funzione del numero di contagi settimanale che domani mattina l’Unità di crisi porterà al vaglio del governatore De Luca, e dovrà essere in grado di resistere agli inevitabili ricorsi al Tar dei gruppi No Dad. Ad appoggiare il coordinamento campano Scuole Aperte ci sono oltre sessanta tra pediatri, neuropsichiatri, psicologi che tramite il gruppo di scienziati, e il pool di avvocati di Pillole di Ottimismo hanno già bloccato l’ordinanza di gennaio e permesso la riapertura delle scuole elementari e medie, e che stanno già preparando innumerevoli ricorsi nei comuni dove ci sono ordinanze sindacali di chiusura, ma anche lì dove i dirigenti scolastici per un solo caso di Covid decidono di chiudere interi plessi.  

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