«Io diabetico e senza aiuti,
il medico non mi risponde»

«Io diabetico e senza aiuti, il medico non mi risponde»
di Melina Chiapparino
Venerdì 19 Marzo 2021, 09:12 - Ultimo agg. 10:32
4 Minuti di Lettura

«Mi aspettavo una procedura più semplice e veloce per vaccinare le categorie fragili». Alessandro Belluccio, 39enne napoletano, diabetico e insulinodipendente, attendeva da mesi di poter aderire alla campagna vaccinale anti Covid per potersi sentire più al sicuro. Da due giorni, il fonico con la passione per la musica e una sua band in stile dark wave, sta cercando di inserirsi sulla piattaforma regionale per le registrazioni. «Non riesco ad avere informazioni su cosa e come poter fare neanche dal medico di base» racconta Alessandro che descrive «la confusione che regna per le categorie fragili».


Lei ha provato a registrarsi?
«Appena ho appreso che la campagna vaccinale era aperta alle categorie fragili, dopo l'annuncio del governatore campano De Luca, mi sono precipitato al computer per registrarmi sulla piattaforma Soresa.

Sapevo come funzionava la procedura perché avevo inserito l'adesione di mia madre e mercoledì mattina, ho provato con i miei dati. Inizialmente risultavo non avente diritto, dopo alcune ore, nel pomeriggio, sembrava che il sistema caricasse i dati ma si bloccava continuamente. Infine, verso le 21, il programma mi ha riconosciuto e sono entrato in piattaforma».


Cosa è accaduto dopo?
«La fase successiva di registrazione non mi ha reso possibile continuare perché comparivano categorie nelle quali io non potevo rientrare. Avrei dovuto e potuto scegliere tra gli anziani e il personale scolastico ma non c'erano indicazioni per le categorie fragili. La piattaforma ricordava anche possibili conseguenze in caso di dichiarazioni mendaci, così ho ricominciato da capo la procedura ma senza alcun risultato. Anche mio fratello, diabetico, ha avuto lo stesso problema durante la registrazione».


Ha chiesto aiuto o spiegazioni a qualcuno?
«All'inizio ho creduto si potesse trattare di un rallentamento del sistema perché ho immaginato un sovraffollamento di registrazioni ma quando ho visto che non c'era la categoria dei fragili sulla piattaforma, mi sono preoccupato. Non riuscivo a capire se stavo sbagliando qualcosa oppure se il mio medico di base non mi aveva inserito nella lista degli aventi diritto. Sono andato a cercare sul sito della Regione Campania se ci fossero spiegazioni in merito oppure un indirizzo mail per scrivere facendo presente il problema ma nulla di tutto questo».


Ha contattato il suo medico di base?
«Si ma sono in attesa di risposte. Per questo tipo di informazioni, noi pazienti scriviamo una mail al medico così come ho fatto descrivendo tutto ciò che mi era successo e chiedendo informazioni sul vaccino. Secondo la procedura mi arriverà una risposta entro tre giorni ma vorrei capire subito quando potrò fare il vaccino. Se non riuscirò a ottenere informazioni mi rivolgerò al dipartimento di Diabetologia che mi segue da anni con la speranza che sappiano qualcosa di più. Nel mio caso, il medico di famiglia appartiene all'Asl Napoli 1 mentre gli specialisti in diabetologia che mi seguono dal 1996, sono dell'Asl Napoli 2 Nord».


Cosa la preoccupa di più?
«Per chi ha il diabete, questo vaccino è fondamentale. Per contrastare il Covid vengono usate terapie a base di cortisone che, nel nostro caso, ci crea grandi complicazioni. Siamo ad alto rischio di compromissione delle nostre condizioni di salute e per questo, non c'è tempo da perdere. Da come ho capito, alla nostra categoria fragile, spetta il farmaco Pfizer ma io sarei pronto anche ad AstraZeneca se mi assicurassero che posso farlo. A me la scienza mi ha salvato la vita, non potrei mai non affidarmi al vaccino, qualsiasi esso sia».


Cosa si augura?
«Attendevo questo vaccino con impazienza come una grande speranza e la possibilità che si possa tornare ad una certa normalità. La mia vita, come quella di tutti, è cambiata e per prevenzione, ho azzerato la vita sociale e rinunciato a tutto. Con la band in cui canto, gli Ash Code, abbiamo annullato il tour americano e in Sud America ma se l'immunità di massa funzionasse, potremmo pensare di riprendere a fare piccoli tour in Europa e Inghilterra. Questo per me, sarebbe un sogno e quando ho cercato di registrarmi, mi sentivo a un passo da questo sogno. Ci sono rimasto male, perché speravo fosse una procedura facile e veloce, invece vedo tanta confusione e disorientamento per noi che abbiamo urgenza del vaccino».

© RIPRODUZIONE RISERVATA