Focolaio Covid in clinica nel Napoletano, morta cardiopatica: «Contagiata durante il ricovero»

Focolaio Covid in clinica nel Napoletano, morta cardiopatica: «Contagiata durante il ricovero»
di Pino Neri
Lunedì 15 Novembre 2021, 23:01 - Ultimo agg. 16 Novembre, 12:28
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Aveva contratto il Covid nella clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove era stata ricoverata alcuni giorni prima per problemi cardiaci: R.S., una donna settantenne, è spirata ieri pomeriggio nella terapia intensiva del grande nosocomio convenzionato. Ma la direzione sanitaria smentisce collegamenti diretti con il virus: «La paziente aveva contratto il Covid in clinica – confermano i responsabili della Villa dei Fiori - ma è morta a causa dei gravi problemi cardiaci di cui soffriva, come evidenziato anche da una Tac». Esclusa per il momento l’apertura di un’inchiesta, con conseguente disposizione dell’autopsia, in mancanza di denunce da parte dei familiari. Sabato pomeriggio nella Villa dei Fiori era stato scoperto un focolaio di contagi scoppiato proprio nel reparto di cardiologia, dove la donna era stata ricoverata dieci giorni fa. Quasi subito è stato disposto il suo trasferimento in terapia intensiva e ieri sarebbe dovuta essere portata all’ospedale di Pozzuoli per l’aggravarsi delle sue condizioni.

Di fatto la quarta ondata, in questa fetta dell’hinterland, sta avanzando con una certa impetuosità. A pochissima distanza dalla clinica di Acerra, nella confinante Casalnuovo, si è acceso un focolaio che riguarda due scuole elementari: i contagiati sono in tutto 18. Alla «Madre Teresa di Calcutta», in via Nazionale delle Puglie, popolosa frazione di Tavernanova, la dirigente scolastica ha disposto la chiusura di una seconda, dove 12 bambini e due insegnanti hanno contratto il virus. Nella stessa scuola sono stati trovati positivi altri due alunni di una quinta. Contagi anche nell’elementare «Ragazzi d’Europa», al corso Umberto, zona centrale di quest’affollato centro di 50mila abitanti. Qui risultano positivi due bimbi di una seconda elementare. Nel rispetto della disposizione emessa il 6 novembre dal ministero dell’Istruzione, che stabilisce che la chiusura delle classi e il contestuale avvio della didattica a distanza scatta a partire da 4 casi di contagio per classe, restano aperte le classi in cui per il momento sono stati riscontrati due casi: lezioni in presenza dunque ed eventuali assenze trascritte in registro. Polemici come prevedibile molto genitori: «La scuola deve chiudere, io i miei figli non li mando con un contagio del genere», i ripetuti annunci di alcune mamme ribaditi attraverso i social. Una tensione certamente dettata dalla paura. «Siamo in costante aggiornamento – ha spiegato l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Simona Visone - sia con l’Asl Napoli 2 Nord che con i dirigenti scolastici per monitorare la situazione dei contagi nelle scuole e siamo pronti a prendere tutti i provvedimenti necessari qualora ce ne fosse bisogno: gli studenti e la loro sicurezza sono la nostra priorità». 

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Non è stato possibile finora stabilire da dove sia partito questo cluster. Dal Comune è trapelata l’ipotesi che un alunno sia stato contagiato dal padre, malato, a casa. Ma lo stesso Municipio fa sapere che i 18 tra bambini e insegnanti risultati positivi ai test molecolari «presentano sintomi lievi, un po’ di febbre, oppure sono del tutto asintomatici. Nel complesso stanno tutti bene». I test intanto proseguono a tappeto. Nella clinica Villa dei Fiori di Acerra i tamponi sono stati invece disposti solo per gli addetti dei reparti cardiologia e ginecologia, dove sono stati accertati i contagi.

Ma in una nota i sindacati contestano questa scelta. Chiedono che i test vengano fatti su tutti i dipendenti e su tutti i pazienti. In questa clinica sabato scorso è stato scoperto un focolaio che ha toccato il picco di 12 contagiati, sei pazienti di cardiologia, uno di rianimazione, 4 donne in ginecologia e un neonato, rimasto nell’incubatrice della terapia intensiva. Smentita invece la positività di altri neonati, a loro volta tenuti in incubatrici per problemi di altro genere riscontrati alla nascita. L’unico piccolo infetto è nato già contagiato dal Covid a causa della positività della mamma, proveniente proprio da Casalnuovo. Se questo caso sia oppure no l’anello che congiunge i due focolai è quanto si sta cercando di accertare con i tracciamenti in queste ore.

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