Il destino nel nome. Resistere, questa volta al Covid. Nella rsa "Fratelli Cervi” di Scampia, così chiamata in onore dei partigiani fucilati il 28 dicembre 1943, gli anziani devono lottare contro il coronavirus. Un nemico più subdolo, sottile, invisibile. In diciassette su ventuno sono risultati positivi, il 23 aprile 2022, durante il settimanale monitoraggio della Asl Napoli 1 Centro. Contagiati, pur se vaccinati con la dose booster (tutti tranne due, perché impossibilitati). Sono loro i più fragili, e a rischio complicanze. I degenti della residenza sanitaria assistita hanno tra i 65 e i 100 anni, soffrono di patologie neuro-motorie e sono affetti da disabilità cognitive e da altre malattie correlate o dovute all'età.
«Attualmente gli ospiti sono in buone condizioni cliniche, asintomatici, psicologicamente stabili, nonostante le misure restrittive messe in atto per la tutela della loro sicurezza, garantendone comunque la qualità di vita», affermano i vertici dell'Asl, interpellati dal Mattino.it.
Più difficile chiarire come si sia sviluppato il focolaio. Per cercare di bloccare l'ulteriore diffusione dell'infezione, i diciassette sono stati separati dai quattro pazienti negativi e le visite dei familiari sono state sospese, ma solo in attesa che tutti guariscano. Ammalato anche un dirigente di primo piano del distretto sanitario 28, ma non è detto che si sia contagiato nella struttura al lotto V.