Campania arancione, ultimi dati decisivi: contagi in crescita ma cala l'indice Rt

Campania arancione, ultimi dati decisivi: contagi in crescita ma cala l'indice Rt
di Ettore Mautone
Giovedì 15 Aprile 2021, 22:45 - Ultimo agg. 16 Aprile, 18:51
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La Campania è attesa oggi alla prova del nove per passare, da lunedì prossimo, in zona arancione dopo due cicli, di 14 giorni, trascorsi in lockdown. L’esame è in programma stamani al ministero della Salute in sede tecnica e nel pomeriggio per la ratifica delle ordinanze da parte del ministro Roberto Speranza. Alle 9,30 si riunisce la cabina di regia dedicata al monitoraggio del rischio sanitario: al tavolo siedono i tecnici del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità e i referenti della Conferenza delle Regioni. Sotto la lente c’è la classificazione del livello di rischio su cui modulare le attività di risposta all’epidemia. I rilievi tecnici fanno riferimento ai dati delle ultime due settimane (esclusa quella appena trascorsa che andrà al vaglio del prossimo monitoraggio).  

La Campania è da tempo osservata speciale in quanto, nonostante le restrizioni da zona rossa non dà segni univoci di miglioramento dei parametri epidemici. Soprattutto l’incidenza, misurata come il numero di nuovi casi per 100 mila abitanti nell’arco dei 14 giorni, è un continuo saliscendi. A fare fede, tuttavia, è il significativo miglioramento di questo indicatore registrato una settimana fa. L’incidenza è infatti scesa dal valore di 232 casi per 100 mila residenti, calcolata nella settimana dal 26 marzo al 1 aprile, a 199 nell’intervallo di giorni dal 2 all’8 aprile. Anche l’indice Rt, il secondo indicatore per ordine di importanza preso in considerazione (che misura l’aumento dei casi in un tempo medio di circa 7 giorni) è sceso nettamente passando da 1,33 registrato a fine marzo sotto la soglia di attenzione di 1,25 attestandosi a 1,19 nella prima settimana di aprile.

In questo caso la latenza tra la misurazione del dato e monitoraggio è tale per cui si perde il polso reale della situazione fornito, appunto, con maggiore attendibilità, dall’incidenza. 

Su questo fronte la situazione di tre settimane fa è completamente capovolta: tantissimi Comuni della cinta nord e sud del capoluogo campano, epicentro della terza ondata e punto di partenza della corsa della variante inglese di Sars-Cov.-1, hanno stretto le briglie al virus e riportato sotto controllo la pressione sulle strutture ospedaliere. I dati, tuttavia, saranno esaminati con grande attenzione: l’incidenza viene aggiornata fino al giovedì precedente il giorno della lettura dei dati. Questo parametro, a ieri, segna una nuova risalita. I contagi, in Campania, negli ultimi giorni sono tornati a crescere e nell’ultima settimana sono stati, in media, 1.942 ogni 24 ore mentre giovedì scorso la media era 1.621. Pertanto l’incidenza è tornata a 238 avvicinandosi di nuovo al valore di allarme fissato a 250. Una nuova impennata che va frenata sul nascere anche se si va in zona arancione. 

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L’invito alla popolazione, dunque, da parte di medici impegnati in prima linea, è di non abbassare la guardia, di serrare i ranghi, di prestare la massima attenzione alle misure di prevenzione, alla mascherina e all’igiene delle mani, mirando all’obiettivo di tenere piegata la curva epidemica nonostante le riaperture parziali di bar e ristoranti e delle scuole. Ciò sia a salvaguardia della salute delle persone, sempre più giovani, che si ammalano sviluppando anche forme severe di malattia. Un obiettivo anche per tutelare l’economia. Ogni oscillazione ed eventuale rientro in zona rossa, avrebbe infatti conseguenze catastrofiche sulla tenuta sociale fiaccando la resistenza della popolazione e mettendo nuovamente a dura prova l’organizzazione a fisarmonica adottata dalle strutture ospedaliere. Quel che è certo, infatti, è che il personale delle Asl, impegnato nelle operazioni di profilassi, di fronte al vasto bacino di attualmente positivi della Campania (91.500) che segna un record assoluto in Italia, non ha più alcuna possibilità di tracciare e isolare i contatti dei nuovi casi. Anche nel bollettino di ieri la Campania non è andata molto bene con 2.224 nuovi contagi (è seconda solo alla Lombardia che ne ha contati 2.722) con un tasso di positività al tampone sopra la soglia del 10 per cento (10,9) e ben 40 decessi, sempre molto alti. Ci sono poi 16 infezioni in più da inserire nel bacino degli attualmente positivi e nove i nuovi ingressi (al netto dei decessi) nelle terapie intensive. A Napoli intanto, negli ultimi due giorni si registra una media di 465 contagi al giorno molti di più dei guariti e con valori che ci riportano a quelli della fine dello scorso novembre. Alta anche la media di decessi (25 negli ultimi due giorni nei vari plessi). Buona la performance sui vaccini: quasi 29 mila dosi iniettate nelle ultime 24 ore, il 14,3 per cento della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e il 5,44 per cento completamente vaccinato. 
 

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