Covid in Campania, allarme posti letto: 8 su 10 occupati, Napoli al collasso

Covid in Campania, allarme posti letto: 8 su 10 occupati, Napoli al collasso
di Lorenzo Calò
Lunedì 8 Marzo 2021, 23:51 - Ultimo agg. 9 Marzo, 12:30
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Davvero la Campania rischia il default nella disponibilità dei posti letto per l’assistenza dei pazienti Covid? Risposta: al momento no ma se l’incremento dei contagi e dei ricoveri dovesse mantenersi in linea con i numeri di questi giorni, tempo una settimana e la rete dell’assistenza ospedaliera potrebbe andare in tilt. I reparti scoppiano perché l’indice di occupazione dei posti disponibili di terapia intensiva è del 78% mentre è del 94% quello di saturazione degli altri posti destinato al trattamento di altre condizioni critiche, in particolare di sub-intensiva. Eppure sulla carta la rete ospedaliera della Campania avrebbe dovuto offrire ben altre garanzie sotto il profilo della tenuta evitando di andare in affanno come in questi giorni. Secondo il piano regionale presentato dalla Regione al ministero della Salute la scorsa estate - proprio in previsione della possibile seconda e terza ondata poi puntualmente verificatesi - sono ben altri i numeri e le disponibilità preventivate per far fronte all’emergenza. Il piano prevede per l’assistenza ai pazienti Covid «una copertura omogenea del fabbisogno su scala regionale» individuando in 0,14 posti letto di terapia intensiva ogni 1000 abitanti la dotazione congrua per far fronte all’aggressione dell’epidemia. Solo ad aprile 2020 il governo era intervenuto con un riparto aggiuntivo su scala nazionale pari a 1,4 miliardi in favore dei sistemi regionali assegnando alla Campania 131 milioni e 347mila euro esclusivamente per l’emergenza Covid. Nel piano elaborato lo scorso agosto in tutto si parla di 834 posti letto per l’intera regione soltanto in relazione alla terapia intensiva. Peccato che attualmente disponibili ne siano solo 189 come candidamente ammesso dalla stessa Unità di crisi regionale in un documento dello scorso febbraio. Nello stesso documento sempre l’organismo regionale faceva anche una previsione dell’evoluzione del contagio fissando al 28 febbraio 2021 254.735 persone infette in Campania dall’inizio dell’epidemia. Una previsione del tutto ottimistica visto che poi, nella realtà, a quella data il volume dei contagiati ha toccato quota 267.619. Sottovalutazione del rischio? O piuttosto l’insorgere e la diffusione delle cosiddette varianti, in particolare quella inglese, ha colto di sorpresa gli stessi esperti della task force regionale visto che a gennaio 2021 la dotazione delle disponibilità ospedaliere regionali era stata aggiornata arrivando a prevedere 1651 posti in totale per l’assistenza Covid di cui 301 per le terapie intensive, 359 sub-intensive e 991 di degenza ordinaria?

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Ufficialmente l’Unità di crisi regionale dice che la situazione è sotto controllo ma non indica dove i posti letto siano realmente esistenti trincerandosi dietro la equivoca dicitura «disponibili-attivabili». «Ci sono motivi di ordine pubblico da tutelare - spiegano - se indichiamo dove sono i posti la gente corre lì.

Lasciamo questo lavoro al 118». Chiaro però che per rendere realmente utilizzabile un posto letto occorra la presenza adeguata di personale medico. Ma a Napoli ospedale del Mare, Cardarelli e Cotugno stanno scoppiando, a Castellammare e Boscotrecase i pazienti attendono per ore in ambulanza prima di accedervi. A Boscotrecase inoltre mancano camici bianchi a sufficienza, eppure sulla carta il presidio Covid ha una potenzialità di 150 posti letto e una terapia intensiva capace di assistere fino 13 pazienti gravi. Dove sono allora i posti disponibili? Ecco una piccola mappa.

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SALERNO
A Scafati occupati i 4 posti di rianimazione e i 16 di sub-intensiva; tutto esaurito a Polla. A Vallo della Lucania un posto libero su due in rianimazione ma non c’è la sub-intensiva. Ad Agropoli liberi 4 posti su 6 di rianimazione mentre sono esauriti i 15 posti di sub-intensiva. Al Ruggi e Da Procida (i due ospedali di Salerno città, che fanno capo all’Azienda ospedaliera Ruggi) la situazione è questa: 3 posti su 20 liberi in rianimazione e 3 posti su 22 liberi in sub-intensiva. Poca roba. 

AVELLINO
Dati aggiornati a ieri sera: disponibili 6 posti su dieci in terapia intensiva all’ospedale Moscati dove è rimasto un solo posto disponibile in sub-intensiva. Auguri. 

BENEVENTO
Qui l’unico presidio è il Rummo-San Pio: disponibili 2 posti di terapia intensiva e altrettanti di sub-intensiva. 

CASERTA
Al momento sono occupati 7 posti su 24 nelle terapie intensive dell’ospedale cittadino grazie anche all’apertura della struttura modulare esterna, quella cioè finita (con gli impianti similari di Ponticelli e Salerno) al centro delle inchieste della Procura di Napoli e della Corte dei conti. Nessun posto disponibile invece per la sub-intensiva. Soffrono anche i due presidi satellite di Maddaloni e Santa Maria Capua Vetere. In quest’ultima struttura, al Melorio, entro un paio di giorni i posti di sub-intensiva passeranno da 4 a 9, un altro incremento è previsto per Maddaloni. Entrambi sono gestiti dall’Asl. 

 

Ma una piccola luce si intravede in fondo al tunnel. Per quanto allarmante il quadro attuale non è il peggiore che ha attraversato la Campania. Lo sanno bene gli analisti dell’Unità di crisi regionale visto che il momento forse più buio è stato vissuto - stando ai numeri - tra il 7 e l’11 febbraio scorsi. Allora la Campania si trovava in fascia gialla (quasi un «liberi tutti»), soltanto il 21 febbraio sarebbe stata riportata in zona arancione. Il raffronto è disarmante. Un esempio: a ieri l’occupazione dei posti letto non in terapia intensiva era di 1425. Per trovare un dato simile bisogna risalire all’11 febbraio. Ma i giorni precedenti sono stati drammatici: 1486 ricoverati non gravi il 10 febbraio; 1540 il 9 (con 112 in terapia intensiva); 1542 (e 110 in terapia intensiva) l’8 febbraio; 1500 il 7 febbraio. Dunque, oggi rispetto a esattamente un mese fa, sale il numero dei ricoveri in terapia intensiva (ieri 148) ma sta crescendo meno, mantenendosi più basso, quello in sub-intensiva. Quanto all’ultimo bollettino la Campania si conferma la regione in Italia con il più elevato numero di positivi al Covid (89.907) con un incremento di 14 ricoveri in terapia intensiva. Ma bisogna far presto, il Covid non aspetta.
 

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