Covid in Campania, contagi ancora alti ma una sola vittima di coronavirus

Covid in Campania, contagi ancora alti ma una sola vittima di coronavirus
di Ettore Mautone
Lunedì 31 Maggio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 19:13
5 Minuti di Lettura

Contagi ancora alti in Campania ma si conta un solo decesso come non accadeva dallo scorso 25 ottobre. Anche allora si era durante il week end e ci furono zero morti a causa del Covid, ma in quel caso era la quiete prima della tempesta della seconda ondata che stava per esplodere. I decessi infatti il giorno dopo salirono a 16 e dalla domenica successiva fu un costante crescendo. Il dato attuale invece si colloca in uno scenario completamente diverso che da un lato segna il calo netto e costante delle infezioni registrato nelle ultime tre settimane riflettendo l'alleggerimento della pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive e dall'altro riflette un'incidenza media regionale (i nuovi casi contati negli ultimi sette giorni per 100 mila abitanti) in chiaroscuro di 52,62, ossia superiore al limite di 50 che rappresenta il limite massimo sotto il quale c'è il passaggio in area bianca. Su questo fronte a tenere accesa la fiammella dei focolai sono una ventina di Comuni dell'hinterland napoletano guidati da Caivano (incidenza a 126,26), Villaricca (116,91), Afragola (109,86) tutti sopra la soglia di 100 casi per 100 mila e poi, sotto questa soglia, Acerra, Mugnano, Arzano, Casalnuovo, Casoria, Melito, Pomigliano, Nola, Somma Vesuviana e Giugliano che insieme al capoluogo (56.91) sono tutti collocati sopra la media regionale. Un elenco che si completa con una manciata di Comuni del salernitano e casertano come Sarno (71,34), Santa Maria Capua Vetere (70,87), Battipaglia (69,43), Maddaloni (63,31), Pagani (59,78), Angri (58,99). 

Non vanno invece sottovalutati i segnali netti di inversione di tendenza che arrivano da alcune aree specifiche.

Sempre prendendo in considerazione i centri con oltre 30mila abitanti, vanno salutati con fiducia i dati confortanti dell'area sud, con Castellammare (12,41), Torre del Greco (21,68), Torre Annunziata (24,18), San Giorgio (31,96) e Portici (33,65) ben al di sotto della soglia. Così pure le buone performance di tre degli altri quattro capoluoghi: Benevento (24), Avellino (26,24) e Caserta (35,14). Bene anche Aversa (23,37), Sant'Antimo (29,99) e Pozzuoli (34). E nel Salernitano Cava de' Tirreni (25,44) e Scafati (28,43). 

Nonostante dunque perduri uno zoccolo duro dell'epidemia in alcune aree l'ultima settimana in Campania è andata molto bene: sono stati infatti 431 di media i casi al giorno laddove erano 618 una settimana fa, 1.040 due settimane fa e 1.710 quattro settimane fa a cui fanno da contrappunto 17 decessi al giorno di media negli ultimi sette giorni a fronte dei 25 una settimana fa, 26 due settimane fa e 29 un mese fa. A ieri risultano 61 terapie intensive occupate mentre erano 85 una settimana fa, 99 due settimane fa e 139 quattro settimane fa. Con questo trend entro il 21 giugno anche la Campania andrà in zona bianca insieme al resto delle Regioni. Indubbiamente il netto miglioramento della situazione attuale è merito dei vaccini ma qual era lo scenario esattamente un anno fa? Il 30 maggio 2020 i positivi del giorno furono 5 su poco più di un terzo dei tamponi effettuati ieri (3.510). Anche allora nessun decesso e non fu un giorno isolato visto che il primo giugno del 2020 il dato fu sostanzialmente identico. Anche a livello nazionale un anno fa si registravano 477 casi al giorno di media (oggi 3.400), 86 morti di media contro i 117 di oggi e 450 terapie intensive occupate che oggi salgono a 1.061. Il raffronto mostra che anche senza vaccini un lockdown serio fu molto efficace contro il virus. Oggi l'incrocio tra vaccinazioni, restrizioni per fasce di colori e l'arrivo della stazione estiva (quando si vive all'aria aperta e i raggi del sole sterilizzano le emissioni di saliva) dovrebbero consentirci di consolidare il dato e di mettere sotto scacco Sars-Cov-2. 

Video

A dircelo è l'analisi dell'epidemia attuale. Cominciamo dai contagi: ieri sono stati 385 i nuovi casi in Campania (di cui 283 silenti e 102 che presentano sintomi) contro i 331 del giorno precedente con una percentuale di positività rispetto ai tamponi molecolari (valore inserito tra i nuovi indicatori del monitoraggio) del 3,92 per cento contro il 2,97 di sabato. I tamponi esaminati sono stati in totale 9.819, 1.309 in meno di sabato ma come detto ieri si è registrato un solo decesso contro i 7 della ricognizione di sabato e si hanno 490 persone attualmente positive in meno, due posti di terapia intensiva liberati e 16 ricoveri in meno con un valore di Rt (indice di infettività non considerato più cruciale per misurare la febbre epidemica) comunque stabile a 0,74. Un quadro confortato anche dall'andamento delle vaccinazioni che si traduce nel 38,8% della popolazione che ha ricevuto almeno una dose e il 18% completamente vaccinato. 

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, parlando a Che tempo che fa, dopo avere spiegato che «dovremo portare ancora la mascherina al chiuso per un po' nel medio periodo, non dobbiamo avere fretta di toglierla», ha confermato che probabilmente sarà necessario in futuro somministrare una terza dose per fermare le varianti («si farà dal medico di base»). E per quanto riguarda il vaccino agli adolescenti, fascia 12-15 anni, auspica l'impiego dei pediatri di prima scelta «per il rapporto di fiducia con le famiglie». Per il vaccino ai giovanissimi si attende l'ok allo Pfizer da parte dell'Aifa in tempi brevissimi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA