Preoccupa l’aumento dei casi di positività al Coronavirus registrati in Campania nel monitoraggio delle ultime settimane e anche i posti letto iniziano ad essere sorvegliati speciali: la quota di sintomatici per fortuna si mantiene bassa ma è una “benedizione” che non offre garanzie e che potrebbe improvvisamente fare posto a uno scenario completamente diverso. «Come unità di crisi teniamo accesi i riflettori - avverte Enrico Coscioni, consigliere per la Sanità del presidente De Luca - ci riuniamo ogni giorno per analizzare i dati relativi ai tassi di occupazione ospedalieri per sorvegliare da vicino la diffusione del virus. Si teme, come in altre regioni, l’esplosione di una terza ondata». E De Luca convoca i manager Asl.
In Campania la pressione si avverte soprattutto nell’area metropolitana di Napoli e nelle province di Avellino e Salerno. A Napoli oltre al Cotugno l’aumento dei ricoveri si registra nei grandi plessi come il Cardarelli, l’Ospedale del mare e il Ruggi.
Che i contagi in Campania come in altre regioni italiane siano in aumento è un dato oggettivo, basta dare uno sguardo ai numeri: in media nell’ultima settimana si sono contati 1.540 casi al giorno mentre erano 1.420 una settimana fa, 1.170 due settimane fa e 1,050 un mese fa. In calo invece i decessi che non possono essere considerati dirimenti sull’attuale andamento epidemiologico in quanto arrivano sempre in scia al calo o all’aumento dei contagi di un mese fa prima ed è presumibile che fra tre o quattro settimane torneranno a salire. Ad ogni modo questa settimana sono stati registrati 16 decessi al giorno di media, erano 19 una settimana fa, 23 due settimane fa e 35 quattro settimane fa. Ieri sono stati solo 7 contro i 18 del giorno prima ma è stata superata la soglia dei 4mila morti da Covid dall’inizio dell’epidemia in Campania.