Covid in Campania, le cure monoclonali funzionano: «Nuovi anticorpi, salvi i pazienti fragili in cura»

Covid in Campania, le cure monoclonali funzionano: «Nuovi anticorpi, salvi i pazienti fragili in cura»
di Ettore Mautone
Domenica 4 Aprile 2021, 09:30 - Ultimo agg. 5 Aprile, 09:09
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D. F. 47 anni, impiegato, allergico ad alcuni cibi e agli acari della polvere. Accusa sintomi del Covid il 30 marzo: mal di gola, perdita di gusto e olfatto, stanchezza e dolori. Il giorno dopo compaiono la febbre, un forte mal di testa (e di collo soprattutto) e anche la tosse. Il 31 marzo è riconosciuto positivo a Sars-Cov-2 dopo un tampone molecolare. I sintomi configurano una malattia di grado lieve, suscettibile di evoluzione verso il moderato. Il medico dell'Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) che gli ha praticato il tampone, gli prescrive anche l'ossigeno domiciliare per le patologie croniche di cui il paziente soffre. Ma non è una situazione clinica grave. Il paziente è in sovrappeso e ha un indice di massa corporea del 40 per cento superiore al range di riferimento della normalità. Non ci sono altre comorbilità (malattie concomitanti), non correlate al Covid. Il medico di famiglia, in collegamento con l'Usca, considera il paziente candidabile al trattamento con anticorpi monoclonali e segnala il caso alla Asl che a sua volta allerta il centro Covid dell'ospedale del mare per l'arruolamento. Bisogna fare in fretta. In base alle linee guida dettate dal ministero della Salute per l'utilizzo di questo presidio di cura del Covid Il paziente deve essere avviato all'infusione entro massimo 10 giorni dalla comparsa dei sintomi ma prima si fa la cura meglio è dal punto di vista clinico. Il malato, prelevato da un'autoambulanza del 118, giunge all'ambulatorio Covid dedicato allestito dell'Ospedale del mare, nella ex day surgery del presidio di Napoli est, e viene visitato. Scatta il semaforo verde per il trattamento che sarà effettuato domani. 

È questo l'iter necessario per accedere alle cure con anticorpi monoclonali. «Da quando abbiamo iniziato - avverte Pino Noschese, responsabile del centro di degenza Covid dell'Ospedale del mare, abbiamo passato al vaglio circa 25 pazienti e di questi ne abbiamo arruolati una dozzina.

Stanno tutti bene e anche quelli trattati per primi, nonostante una condizione clinica generale resa complessa dalla concomitante presenza di malattie croniche, dal diabete all'obesità, si sono ripresi. La malattia, dopo l'infusione, a distanza di 24-72 ore dalla somministrazione del farmaco, perde l'effervescenza dell'esordio e anche se i segni clinici di fondo e anche i parametri ematici restano alterati, c'è una netta attenuazione. Quasi sempre la febbre sparisce. È ancora presto per dire quanto questo trattamento sia in grado di incidere sul destino clinico successivo ma di tutti questi finora arruolati nessuno ha avuto bisogno di essere ricoverato. Proseguiremo da questa settimana con una media di 2 al giorno ma l'obiettivo è arrivare a 4 o 5 trattamenti al giorno». Dopo l'avvio all'Ospedale del mare (tra i primi in Italia) il trattamento è iniziato anche all'azienda dei Colli e in altri centri regionali. I centri Covid tuttavia rappresentano solo il luogo di somministrazione, fondamentale è la selezione a monte dei medici di famiglia, delle Usca, pediatri di base e guardie mediche. 

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La tempistica è fondamentale: la Regione ha messo a punto una piattaforma web (che sarà attivata in questa settimana) a cui i medici del territorio potranno accedere con specifiche credenziali rilasciate dal ministero e dalla Asl. La parola finale spetta sempre agli ospedalieri per certificare la candidabilità del paziente. Medici referenti dei centri hub e del territorio possono, da quella data, fare riferimento alla piattaforma e-Covid Sinfonia non prima di una richiesta di abilitazione da spedire alla Asl di appartenenza o al ministero. A tutte le Asl e centri prescrittori è stato chiesto di trasmettere l'elenco dei medici ai fini dell'abilitazione. Previsto anche, per i camici bianchi, un minicorso di formazione, della durata di un'ora, suddiviso in due sezioni, di mezz'ora ciascuna. Il 23 marzo è stata diramata un'ulteriore nota dall'unità di crisi regionale ai manager delle Asl e delle aziende ospedaliere di Caserta, Santobono, Moscati di Avellino e Dei Colli e indirizzata al responsabile del magazzino centralizzato di Monaldi-Cotugno e Cto, nonché al referente della piattaforma Sinfonia e per il loro tramite ai Medici di famiglia, Usca, Pediatri e guardie mediche per specificare il percorso. 

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