La settimana scorsa si era chiusa con un nient'affatto rassicurante più 14% di nuovi casi rispetto alla settimana precedente: ma tutto sommato a valori assoluti ancora molto bassi. In media 106 nuovi casi al giorno, contro i 92 della settimana precedente, un dato sì da cominciare a guardare con qualche attenzione in più ma anche lontanissimo dai 1.706 casi al giorno degli inizi di maggio (a novembre, nel clou della seconda ondata si veleggiata intorno a quattromila, a marzo con la terza a tre mila). Ma ieri c'è stata un'accelerazione con 208 nuovi casi in un solo giorno, come non accadeva dallo scorso 10 giugno.
Dei 208 nuovi casi segnalati ieri dall'unità di crIsi della Regione Campania, quasi la metà, novantanove, è in provincia di Caserta, 14 dei quali a Marcianise (e un'incidenza del 10 per cento), e nuovi casi sparsi in 33 comuni della provincia (ieri i comuni campani con almeno un nuovo positivo sono stati 82). C'è poi il caso del Cilento dove c'è una tendenza all'aumento. Un focolaio più grande intorno a un esercizio pubblico tra Omignano, Casal Velino e Salento: una quindicina di casi finora che hanno interessato anche ragazzi e che hanno indotto i sindaci a chiudere quattro tra bar e ristoranti. Riprendono piccoli focolai qui e là? La tendenza, per via degli spostamenti, era prevista, ma toccherà fare molta attenzione sia alle autorità sanitarie, sia ai cittadini ricordando di non tralasciare le misure di prevenzione (mascherina nei luoghi chiusi e in presenza di assembramenti, che resta il migliore strumento di contrasto, distanza e lavaggio delle mani). Le prossime ore e il tracciamento di quelli registrati ieri diranno di più. Resta più o meno stabile la situazione delle degenze; quelle ordinarie sono 218 (sette in più rispetto al giorno prima), mentre le intensive sono diminuite di una unità. Due i morti che portano il totale delle persone decedute durante la pandemia a 7.525. Un numero molto inferiore agli 11.619 veneti nonostante il totale dei casi sia pressoché identico.