Covid in Campania, mai più ospedali dedicati solo al virus. E De Luca torna all'attacco del ministro Speranza

Covid in Campania, mai più ospedali dedicati solo al virus. E De Luca torna all'attacco del ministro Speranza
di Ettore Mautone
Martedì 5 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 6 Luglio, 18:59
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Iniziano ad essere decine i pazienti positivi al Covid in attesa di ricovero nei principali pronto soccorso degli ospedali della città. A differenza del passato si tratta di malati che non hanno quasi sintomi del Covid e a dominare il quadro clinico sono altre patologie acute e croniche in cui la sovrapposizione di Sars-Cov-2 diventa una complicazione. L'ondata estiva di Covid-19, sta investendo in pieno la Campania che anche ieri è stata la regione con più casi, 4.837 contro i 2.647 di lunedì scorso ma soprattutto il 37,7% di positivi al tampone contro il 31,7% dello scorso lunedì segnando la più alta percentuale dall'inizio della pandemia con 10 decessi e altri 27 ricoveri in 24 ore. Malati che in un modo o nell'altro tendono a saturare le aree di degenza dei Covid center, non tutti attrezzati per le varie specialistiche. La Asl, da qui alle prossime ore, attiverà i 40 posti letto Covid di area medica nella ex day surgery già impegnata nelle precedenti ondate ma si blocca per l'ennesima volta uno dei fiori all'occhiello della chirurgia dell'ospedale con 100 interventi al mese e dove arrivano pazienti da varie parti d'Italia «a fronte - dicono i sindacati - di spazi enormi inutilizzati in tutto l'ospedale».

Ha intanto ottenuto il via libera, dalla Regione, la proposta di Piano organizzativo presentata dalla Asl Napoli 1 per fronteggiare l'attuale straordinaria impennata dei casi Covid. Nella fase A (attuale che precede la B e C) prevede appunto l'impegno del solo Ospedale del mare mentre il Loreto Nuovo non avrà la configurazione di Covid hospital in nessuna delle fasi preventivate preservando la mission di ospedale di Comunità e di centro specialistico per Ematologia, Oncologia e Pediatria. Lo stesso discorso vale per il San Giovanni Bosco di cui non si parla proprio. Ampio spazio alla possibilità di riservare stanze singole con 1 o 2 posti letto per positivi al Covid nei principali reparti e corsie specialistiche di tutti gli ospedali della rete, Cardarelli compreso.

Mentre il Cotogno si concentrerà su quelli a prevalente impegno respiratorio e infettivologico con consulenze specialistiche in infettivologia ma anche, Ortopedia, Chirurgia, Medicina. Otorino, Oculistica. Entrano inoltre in funzione i 180 posti disponibili presso il Covid residence di Napoli est per quarantene e assistenza ai paucisintomatici. Il Loreto potrebbe dare una mano senza conversione tout court a Covid Hospital impegnando 20 posti letto ordinari al Piano terra in caso di necessità. Le unità di rianimazione, infine, saranno attivate nelle unità modulari presenti a Napoli est in caso di ulteriore recrudescenza. La risposta al nuovo scenario epidemiologico arriva infine dal potenziamento dell'assistenza domiciliare (medicina di famiglia e Usca). 

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Sullo sfondo resta la battaglia della Regione per il riconoscimento di più equi criteri di assegnazione delle risorse del Fondo sanitario nazionale: «Il ministero opera solo con l'età anagrafica - ha detto De Luca - gli attuali criteri negli ultimi sette anni hanno penalizzato la Campania per 220 milioni l'anno. Con questa bozza che ci hanno inviato c'è da vergognarsi di vivere in un Paese del genere» ha poi tuonato puntando il dito sul 99% delle risorse assegnate col criterio della anzianità della popolazione, lo 0.5% sull'aspettativa di vita e lo 0.5% sulla deprivazione sociale. «Un atto delinquenziale, una provocazione a cui risponderemo in tutti i piani» ha concluso a margine della presentazione dello psicologo di base in Campania ricordando il ricorso già presentato al Tar del Lazio. 

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